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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gioco d'azzardo e ludopatie: "Un romano su 100 è depresso"

Cresce a dismisura l'esercito dei ludopatici. Preoccupanti i dati che emergono dall'indagine condotta dal Centro Italiano di Solidarietà di Don Picchi sul tema del gioco d'azzardo a Roma

Un romano su 100 soffre di depressione a causa di situazioni connesse al gioco d'azzardo. Su una scala di mille persone invece, ben 140 hanno tentato la via del suicido per la disperazione. Sono numeri impietosi quelli che emergono dall’indagine realizzata dal Centro Italiano di Solidarietà di Don Mario Picchi sul tema delle dipendenze dal gioco nella Capitale.

L'IDENTIKIT DEI GIOCATORI ROMANI - L'indagine condotta a partire dal 2011 fino al mese di aprile 2013, grazie all’attività svolta dal CEIS in tutta la città e sui pazienti del Centro di Recupero San Carlo nell'ambito del programma "Rien ne va plus", ha evidenziato che 2/3 dei ludopatici provengono da Roma, mentre 1/3 dai Castelli. L'età media delle persone che hanno chiesto aiuto è di 45 anni, anche se ci sono dei casi border-line di under 25 e over 75. La proporzione tra i due sessi è di tre uomini per una donna, anche se sono tante donne che hanno intrapreso il percorso di riabilitazione interrompendolo prima della fine.

INSOSPETTABILI - Un dato di fatto è che al centro non si rivolgono di certo dei disoccupati: un terzo è rappresentato da pensionati, un terzo da impiegati, un terzo da liberi professionisti. Tutta gente che sperpera le proprie buste paga nella propria dipendenza. La fascia di reddito comprende persone che guadagnano dai 10mila ai 25mila euro l'anno. Il gioco che dà maggiormente assuefazione è la slot machine.

GIOCHI AUMENTANO, PREVENZIONE NO - L'offerta di giochi che fanno parte del vasto parco dell'azzardo, va moltiplicandosi di giorno in giorno: giochi online, applicazioni per smartphone, nuove macchinette. Una serie infinita di trappole che finiscono con l'invischiare i giocatori. L'unico modo per non permettere alle persone di finire nella ragnatela del gioco d'azzardo è fare tanta prevenzione. Fino ad ora ci si è limitati ai Pronto Soccorso, dove spesso si rivolgono i ludopatici che arrivano in preda a gravi crisi depressive (non è raro che tentino il suicidio). La prevenzione sul tema dei rischi connessi al gioco d'azzardo è ad oggi ampiamente insufficiente, stagnante, poco dinamica ed efficace rispetto alle seducenti pubblicità che invitano a giocare.

L'IMPEGNO DEL CEIS - Gli utenti che si rivolgono al servizio del CeIS, sperimentano all’interno di un clima accogliente, la possibilità di liberarsi dal peso delle angosce e dai sensi di colpa. Stabilendo una relazione significativa con gli operatori, gli utenti trovano una possibile “via d’uscita”, scevra da ogni giudizio. Il percorso proposto si basa su un percorso fatto di incontri di gruppo, di colloqui individuali, di seminari tematici e informativi modulati secondo le esigenze della persona. Con gradualità il CeIS sta avviando nuovi percorsi che prevedono, in modo particolare per le persone più grandi di età, una frequenza maggiore presso i servizi del CeIS come la partecipazione ad attività seminariali, ludiche, ricreative e sportive. Per chi vive troppo lontano dal centro ma ha comunque bisogno di aiuto si cercano di istituire contatti telefonici frequenti per monitorare la situazione ed alleviare la sensazione di solitudine.

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