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Cronaca Via Ostiense

Sgombero Alexis, trovato accordo: gli occupanti andranno a Valco di San Paolo

Verranno trasferiti in una vecchia rimessa Atac, mentre nell'edificio potrà partire il recupero edilizio già finanziato dalla Regione. Gli attivisti: "Fare le barricate serve ancora a qualcosa"

Sposteranno i loro oggetti personali già da questo pomeriggio. Venerdì ultimeranno il trasferimento. Dopodiché potranno cominciare i lavori per il progetto di recupero edilizio. I giovani precari dell'Alexis portano a casa una prima vittoria. Questa mattina le tensioni con le forze dell'ordine, davanti allo stabile di via Ostiense occupato dal 2012 da una ventina di ragazzi in emergenza abitativa, pronti a sgomberare. Poi, dopo sei ore di resistenza al secondo piano della palazzina e grazie anche alla mediazione dell'assessore a Casa e Urbanistica, Paolo Berdini, vicino agli attivisti, l'intervento è stato scongiurato. 

Il gruppo è riuscito a ottenere un altro alloggio temporaneo in una vecchia rimessa dell'Atac di via della Collina Volpi, a Valco di San Paolo, mentre dentro l'Alexis potrà partire un progetto di recupero dell'edificio già presentato dagli occupanti a Regione e Comune e già finanziato. "Siamo riusciti a salvare lo spazio e dare un'accelerata alla realizzazione degli appartamenti e degli spazi sociali" esultano gli occupanti in tarda mattinata. "Fare le barricate serve ancora a qualcosa". 

Le ragioni del blitz di polizia e vigili urbani? La Questura ha riferito dell'esistenza di un decreto di sequestro già da mesi, notificato dalla Procura causa pericolosità dell'edificio che presenterebbe dei problemi di staticità. Agli occupanti non risulta e a quanto dichiarato non avrebbero potuto visionare alcun documento in merito, come confermato dall'architetto Antonello Soggia, attivo collaboratore nella redazione del progetto. Sul posto contro lo sgombero. "Sta accadendo una cosa gravissima - commenta - si sta interrompendo un processo che era iniziato con una splendida assemblea a dicembre durante la quale gli studenti hanno presentato il progetto, la possibilità concreta di realizzare 10 appartamenti, più uno spazio aperto alla cittadinanza, all'integrazione, ai tanti servizi sociali che già si fanno all'interno". E sulle presunte condizioni di pericolo dello stabile: "Vedendo oggi le carte che stanno girando, pare strana l'ipotesi della pericolosità statica, nella perizia che abbiamo visto si faceva riferimento solo alla pericolosità di un cornicione, che è cosa ben diversa dalla stabilità dell'intero edificio". 

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