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Cronaca

Il Gip firma l'ordinanza: per Alessio Burtone si aprono le porte del carcere

Il gip ha firmato l'ordinanza con cui si chiede la carcerazione di Burtone. Alle 18 i carabinieri hanno portato via il ragazzo, applaudito dai suoi amici

"Alessio libero", "Alessio uno di noi". E ancora: insulti ai carabinieri, definiti "pezzi di m..." e cori da stadio. Erano le 18 quando i carabinieri sono giunti nel quartiere Don Bosco per prelevare e condurre a Regina Coeli Alessio Burtone. Dieci minuti d'attesa e poi Burtone è uscito dal portone scortato e coperto dai carabinieri che ne celavano il volto, già coperto da una felpa azzurra.

L'ORDINANZA - A firmare l'ordinanza il giudice per le indagini preliminari che ha accolto la richiesta della procura che aveva invocato la nuova misura cautelare per il 20enne che ha sferrato il pugno a Maricica Hahaianu.

L'ordinanza sarà notificata dai carabinieri a che lascerà gli arresti domiciliari e sarà condotto nel carcere di Regina Coeli.

LE MOTIVAZIONI - Nel documento firmato dal giudice Sandro Di Lorenzo si legge che l'ordinanza è motiva dal pericolo di fuga e dal rischio di inquinamento delle prove.

La Procura aveva chiesto al gip l'aggravamento della misura cautelare, ossia il trasferimento in carcere, per Alessio Burtone, in seguito alla morte di Maricica Hahaianu avvenuta venerdì scorso dopo una settimana di agonia. L'iniziativa della Procura fu dettata dalle mutate esigenze cautelari per Burtone, accusato di omicidio preterintenzionale dopo la morte dell'infermiera. La Procura aveva già fatto ricorso al Tribunale del Riesame il 14 ottobre per chiedere l'emissione della custodia cautelare in carcere per Alessio Burtone, impugnando la decisione del gip di metterlo ai domiciliari. Giá in sede di convalida dell'arresto il pm Antonio Calaresu si era opposto alla richiesta di arresti domiciliari. Il gip, comunque, aveva deciso di concedere al giovane la misura più attenuata.

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