Alessia Piperno è stata liberata: "È arrivata in Italia"
La trentenne romana era stata arrestata in Iran lo scorso 28 settembre. Dopo 43 giorni di reclusione la notizia della liberazione
Alessia Piperno, la trentenne romana arrestata lo scorso 28 settembre in Iran, è stata liberata ed è arrivata in Italia. Il Falcon 900 che l'ha portata a Roma è atterrato sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino alle 17.08, ad accoglierla la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Sto bene, sono emozionata e commossa", avrebbe detto Piperno parlando al telefono con i genitori una volta salita sull'aereo che dall'Iran l'ha riportata in Italia. Ad attenderla in aeroporto, prendendola in consegna dalle autorità iraniane, i funzionari dell'ambasciata italiana a Teheran.
"Sta bene e non ha subito alcuna violenza. Certo è stata detenuta", è stato il commento del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. A Ciampino sono arrivati anche i genitori della giovane romana, che ai giornalisti che li attendevano si sono mostrati sollevati e commossi di poter finalmente riabbracciare la figlia.
"Alessia Piperno è libera", la notizia giovedì mattina
A ufficializzare la notizia della liberazione di Piperno è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con un tweet comparso giovedì mattina: “Dopo un intenso lavoro diplomatico, oggi la nostra connazionale Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a riportare Alessia dai suoi familiari”, ha scritto Meloni. La presidente, ha fatto sapere Palazzo Chigi, ha informato personalmente i genitori di Alessia Piperno con una telefonata, informandoli che la donna sarebbe già in viaggio verso l'Italia.
Nel giro di pochissimo tempo l’hashtag #AlessiaPiperno è diventato trend topic, e sono arrivate centinaia di messaggi di gioia e sollievo da parte delle persone che da oltre 40 giorni attendevano notizie sulle sorti dalle giovane travel blogger, arrivata in Iran ad agosto per uno dei suoi viaggi. Tra loro anche il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli.
“Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a rientrare in Italia. Felice di questa bellissima notizia. Grazie a chi ha lavorato per la sua liberazione. Non vediamo l'ora che torni a casa a Roma e di vederla al sicuro tra le braccia dei suoi cari”.
“Sono felice per la liberazione di Alessia Piperno. Dallo scorso 28 settembre, giorno in cui la travel blogger romana di 30 anni è stata arrestata e detenuta nel carcere di Evin a Teheran, abbiamo seguito con apprensione tutte le fasi della trattativa che hanno portato alla liberazione - ha aggiunto Lucarelli - Oggi è stata messa la parola fine a questa vicenda fatta di tirannia e negazione dei diritti. Roma è pronta a riabbracciare una sua figlia. In questa brutta storia ha vinto la forza della democrazia. Un grazie speciale va all'intero apparato che da settembre ha lavorato per la liberazione di Alessia. Assieme alla gioia per questa liberazione voglio ribadire il ricordo e la vicinanza a tutte le donne iraniane che stanno lottando per la loro libertà di scegliere".
"La liberazione di Alessia Piperno rappresenta una splendida notizia - è stato invece il commento di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma - Bisogna elogiare soprattutto il lavoro instancabile e silenzioso della nostra diplomazia che si conferma sempre efficace e di alto livello. Un impegno che ha consentito di riportarla a casa dopo settimane di attesa e angoscia. La sinergia e l'affiatamento tra i diversi livelli istituzionali, sempre nel rispetto delle singole competenze, ha assicurato un valore aggiunto. Ci uniamo alla gioia della famiglia e ringraziamo tutte le istituzioni che hanno contribuito alla riuscita di un'operazione così delicata e complessa".
L'arresto di Alessia Piperno in Iran
A comunicare la notizia dell’arresto di Piperno era stato il padre, con un post su Facebook in cui chiedeva aiuto dopo in una breve telefonata dai toni concitati e terrorizzati da parte della figlia. Nella chiamata, Piperno riferiva di essere stata arrestata mentre si preparava a festeggiare il compleanno con alcuni amici. Nei giorni precedenti aveva però raccontato su Instagram che nel suo ostello si erano rifugiate alcune persone in fuga dagli scontri in strada, ed è possibile che sia rimasta coinvolta in un’operazione di polizia condotta all’interno della struttura.
Ancora non sono chiare del tutto le motivazioni alla base dell’arresto. Tra quelle avanzate c’è anche la scadenza del visto: a inizio settembre era stata lei stessa a spiegare che avrebbe dovuto lasciare l’Iran perché il visto non le era stato rinnovato, ma di essere poi riuscita, tramite l’aiuto di un uomo incontrato alla stazione dei bus, a “farselo rinnovare per un altro mese”, tempo necessario per ottenere il visto per il Pakistan, dove era intenzionata a tornare.
Ci sono poi i post in cui Piperno commenta la situazione politica e sociale in Iran, facendo considerazioni sia sulla morte di Mahsa Amini sia, in generale, sulla condizione delle donne nel Paese e sul regime in vigore. Dopo la notizia dell’arresto, la Farnesina aveva avviato una lunga, complessa e delicata trattativa diplomatica proprio per capire i motivi dell’arresto e accertare dove Piperno era stata portata. Era poi arrivata la conferma che la trentenne si trovasse nel carcere di Evin, a Teheran, dove era tra l’altro anche scoppiata una rivolta.
Nelle scorse settimane dalla famiglia e dagli amici di Piperno erano arrivati appelli a mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda per evitare di complicare i rapporti diplomatici e la trattativa. Numerosi anche gli appelli a evitare commenti e giudizi relativi alla presenza della giovane travel blogger in Iran, nati dopo le polemiche montate sui social.