Alessandra Schilirò, la vice questore di Roma contraria al Green Pass: "Punire agenti che hanno picchiato i manifestanti"
La vicequestora aggiunta della Criminalpol ormai nota per le sue posizioni contro il Governo tuona: "Temevo che le tante persone oneste presenti in piazza fossero strumentalizzate da chi utilizza metodi che io non condivido"
Nunzia Alessandra Schilirò, vice questore aggiunta di Roma della Criminalpol, torna a far parlare di sè. Dopo il suo intervento durante la manifestazione "Contro il green pass, per la Libertà e il futuro", organizzata da Ancora Italia, Movimento 3V, No paura day, Primum non nocere, Fisi e Fronte del dissenso del 26 settembre scorso, la poliziotta è stata a rischio azione disciplinare prima del suo ingresso nel sindacato Cosap, come dirigente nazionale per le Pari opportunità del sindacato di polizia Cosap.
L'incarico assunto nei giorni scorsi le consentirà di esprimere proprie opinioni senza dover chiedere autorizzazioni ai suoi superiori. Un escamotage grazie al quale Schilirò, sui suoi canali social, continua a coltivare consensi. Su Telegram, per esempio, si è rivolta a 19mila utenti commentando duramente i fatti di sabato e la guerriglia urbana a Roma: "Come cittadina e come sindacalista, chiedo l'immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione. L'ho scritto molte volte. La violenza è inammissibile da qualsiasi parte provenga. All'inizio, per buona fede, sono stata ingannata, ma poi ho visto alcuni filmati dove si evince un riprovevole comportamento di alcuni poliziotti! È buffo come io sia perseguita e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, invece, passa sotto silenzio chi picchia un cittadino. Come mai nessun giornale o televisione mainstream ha trasmesso quelle scene? Viva la libertà".
"Avevo consigliato la manifestazione del 25 settembre (quella nella quale Schilirò ha parlato), proprio perché avevo saputo che a quella del 9 avrebbero aderito anche soggetti con cui niente ho in comune. - scrive la poliziotta in un secondo post - Avevo raccomandato a tutti gli amici e colleghi di allontanarsi al primo segnale di provocazione e di stare molto in guardia, perché era probabile la presenza di gruppi, che nulla avevano a che vedere con lo spirito pacifico che animava la manifestazione. Temevo che le tante persone oneste presenti in piazza fossero strumentalizzate da chi utilizza metodi che io non condivido. Ciò non toglie che chi ha usato violenza debba esserne chiamato a rispondere, come ho già ripetuto".
