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Cronaca

Agguato ai Fedayn: romanisti a Fiumicino, ma i serbi non ci sono. Fermento nel mondo ultras

Una ventina di tifosi all'aeroporto per vendicare il furto dello striscione. Solidarietà dalla curva nord dell'Inter

Il furto di uno striscione nel mondo ultras non è mai una cosa banale. Se gli striscioni poi sono dei Fedayn della Roma (storico gruppo, stimato in tutta Italia) e se a rubarlo sono stati gli ultras serbi della Stella Rossa, la questione diventa tale da far discutere le tifoserie di mezza Europa.

Tutte le vecchie e nuove rivalità degli ultras romanisti

La solidarietà delle altre curve

Così, a poche ore dall'agguato di piazza Mancini, la curva Nord dell'Inter, non propriamente vicina a quella giallorossa, ha fatto trapelare il proprio punto di vista: "Quanto accaduto con l’azione compiuta e rivendicata dal gruppo serbo della Stella Rossa a Roma non può lasciare indifferente il mondo ultras italiano e non lascia sicuramente indifferente la Nord. Se è vero che non esistono regole scritte nel nostro mondo, a nostro avviso le dinamiche di rivalità devono consumarsi faccia a faccia e non con atti indegni seppure coordinati tra più persone".

E ancora: "Non è stata un’azione certamente da poco quella compiuta ai danni di uno dei più storici gruppi della Sud romanista ma rimane un agguato compiuto da molti a danno di pochi giocando sull’assoluta imprevedibilità di un gesto compiuto in assenza di uno scontro diretto", si legge ancora in un comunicato apparso sui social. "Ci sembra doveroso condannare questa deriva dei comportamenti ultras senza senso e che può pericolosamente spostare gli equilibri delle dinamiche legate alle rivalità - prosegue le Curva Nord - in un campo che non ci appartiene con regole prive di valori come Onore e Lealtà. Ci auguriamo che questo precedente non stimoli emulazioni che, lo ripetiamo, col mondo ultras nel quale siamo cresciuti non ha niente a che fare". Solidarietà anche dal mondo ultras della Ternana.

Il comunicato dei tifosi della Ternana

La rivalità Roma Napoli

La preoccupazione è che il furto dello striscione non rimanga un'azione isolata e che, in qualche modo, diventi un trofeo da donare ai tifosi del Napoli che, dopo i fatti dell'A1, sono ormai ai ferri corti con il tifo giallorosso. In questa dinamica si inserisce l'azione dei tifosi serbi. Cinque mesi dopo la morte di Ciro Esposito, apparve nella curva del Napoli uno striscione che secondo diversi esperti di dinamiche del tifo, si configurava come una chiamata alle armi: "Ogni parola è vana, se occasione ci sarà non avremo pietà".  Proprio in quell'occasione sarebbe nata l'alleanza che ha messo il tifo romanista nel mirino. A stringere questo patto diverse tifoserie europee fra cui quella del Paris Saint Germain, l’Atalanta, Monaco 1860, Borussia Dortmund, e proprio quella della Stella Rossa di Belgrado. 

Il blitz di sabato, secondo molti, potrebbe aver aperto un fronte con ripercussioni anche a livello europeo. Qualcuno già punta la partita di basket di EuroLeague del prossimo 10 marzo, tra Stella Rossa e Panathinaikos, con i greci vicini ai tifosi della Roma che potrebbero vendicare l'azione serba. 

Romanisti a Fiumicino

Ieri, intanto, oltre una ventina di tifosi della Roma, giunti all'aeroporto di Fiumicino, sono stati tenuti sotto controllo all'esterno del terminal 3 dalla polizia. La loro presenza, intorno alle 18, a quanto si è appreso, sarebbe stata riconducibile alle voci di una presunta partenza di tifosi serbi della Stella Rossa da incrociare allo scalo. Poco prima delle 19, il gruppetto di sostenitori giallorossi ha lasciato l'area davanti al terminal, allontanandosi utilizzando una navetta diretta ai parcheggi auto. A quanto si apprende, non si sono registrati nè disordini, né problemi di sicurezza. 

L'agguato di sabato sera

Secondo quanto ricostruito, l'imboscata di sabato sera sarebbe stata portata a termine da un gruppo di tifosi serbi della Stella Rossa, presenti in Italia per il match di pallacanestro tra Milano e Stella Rossa. Un gruppo di 60 persone, tra cui anche dei napoletani secondo le testimonianze, avrebbe puntato e assaltato un gruppetto di Fedayn, intento in quel momento a bere una birra. Un'azione studiata e premeditata perché sapevano bene che nel gruppo vi era chi aveva con sè lo striscione dei Fedayn. Una lite, con il gruppo serbo armato di mazze e bastoni e quindi il furto. Proprio il destino dello striscione rubato è ora al centro del dibattito del mondo ultras e, sicuramente, anche delle forze dell'ordine.

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