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Cronaca Ardeatino / Via Madrid

Adriano Urso, il pianista rimasto senza lavoro per il Covid e morto per infarto durante una consegna come rider

Il 41enne è deceduto domenica sera mentre stava consegnando la cena ad un cliente a Roma 70

Ucciso dalla crisi dei lavoratori del mondo dello spettacolo. Una pandemia che non solo sta mietendo vittime in tutto il mondo, morte a causa del Coronavirus, ma anche in diversi settori lavorativi costretti a smettere la loro attività a causa delle imposizioni imposte a livello regionale e nazionale per contenere la diffusione del Covid19. A fare i conti con la crisi migliaia di lavoratori autonomi di vari settori rimasti senza uno stipendio o un’entrata mensile. Fra loro i musicisti, soprattutto quelli che hanno fatto della musica dal vivo la loro ragione di vita.

Proprio in tale contesto si è consumata la tragedia che ha determinato la morte di Adriano Urso, pianista jazz fra i maggiori esponenti della scena musicale retrò italiana. Nato e cresciuto nella Capitale il 41enne è morto domenica sera in seguito ad un infarto, dopo aver spinto la sua auto d'epoca rimasta in panne mentre stava consegnando la cena ad una cliente. Impossibilitato a lavorare infatti il jazzista aveva cominciato a lavorare da qualche mese come rider, e proprio lavorando come fattorino per sbaracare il lunario in tempo di crisi ha poi trovato la morte. 

La tragedia che ha portato alla perdita di Adriano Urso si è consumata nella serata di domenica 10 gennaio in via Madrid, nella zona di Roma 70, mentre l'artista stava svolgendo il lavoro di rider. Rimasto in panne con la sua auto d'epoca, una Fiat 750 special, Adriano Urso ha provato a spingerla con l'aiuto di due cittadini nel tentativo di rimetterla in moto e portare a termine il suo lavoro.

Uno sforzo che però avrebbe stroncato il pianista, che, accusato un malore, si è prima accasciato in terra ed è poi morto fra le braccia dei due passanti che lo avevano aitutato a far ripartire l'auto in panne in una fredda serata di gennaio. A determinare il decesso del jazzista un infarto, come accertato poi dal medico legale intervenuto dopo che il personale del 118 assieme agli agenti del Commissariato Tor Carbone di polizia hanno provato a rianimarlo senza nulla poter fare se non constatarne il decesso. 

Artista celebre nel mondo dei jazz club romani e nazionali, Adriano Urso era fratello di Emanuele, The King of Swing, con il quale aveva condiviso il palco jazz nel corso dei decenni. 

Appresa la notizia della tragedia decine sono stati i messaggi di cordoglio e di ricordo di Adriano Urso. Fra i più toccanti proprio quello del fratello, Emanuele: "Hai lasciato un vuoto incredibile ed incolmabile nella mia vita, ancora non posso credere che il mondo sia così ingiusto, addio fratello mio". 

A voler ricordare Adriano Urso anche il Cotton Club Roma, dove il jazzista aveva deliziato il pubblico suonando il suo pianoforte: " 
Ha dedicato la sua vita alla musica ed è scomparso prematuramente. Ci ha deliziato con la sua elegante presenza e con la sua incredibile capacità di arrangiatore e pianista, il Cotton Club ed il Village Celimontana sono stati la sua “casa” negli ultimi anni.

Un uomo dolce, di grande cultura, che parlava con una cordialità di altri tempi usando termini della lingua italiana a dir poco in “disuso”. Ha studiato con grande passione la musica ed ha raggiunto una conoscenza profonda e viscerale del jazz tradizionale, a cui ha dedicato la sua nobile esistenza. A volte eccessivo, legato in maniera assoluta ai tempi passati, ha lottato e dato grande risalto alle bellezze, sempre meno apprezzate, del “vecchio mondo”. 

Arrivava guidando una macchina d’epoca, con un abito elegante di “altri tempi”, ventiquattrore e tabacco da fiuto...questo era Adriano. Questo post su facebook - concludono dal Cotton Club - è l’unico modo che abbiamo ora per esprimere la nostra gratitudine , è stato un onore per noi ed un gran piacere per il numeroso ed affettuoso pubblico che lo ha sempre ammirato ed acclamato. Grazie". 

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