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Cronaca

Acqua inquinata a Roma Nord: "Ennesimo esempio di cattiva amministrazione"

A commentare i disagi idrici subiti da decine di famiglie di XIV e XV Municipio è il presidente dell'Ordine dei Geologi del Lazio, Roberto Troncarelli

Un grave "carenza culturale" e di approccio alle problematiche ambientali. E' duro il commento del presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio, Roberto Troncarelli, all’indomani dei disagi idrici che stanno colpendo decine di famiglie del XIV e XV Municipio.

Qui, lo ricordiamo, l'acqua proveniente dagli acquedotti Arsial è stata dichiarata ufficialmente non idonea al consumo umano perché contenente livelli batteriologici superiori alla norma, tanto che un'ordinanza del 21 febbraio, emanata dal sindaco Marino, ne vieta l'utilizzo domestico fino al prossimo mese di dicembre. Le utenze interessate dai disagi, secondo quanto comunicato dal Comune di Roma, sono 500. 

Sull'acqua inquinata di Roma nord si dibatte da giorni. Se infatti l'opposizione ha gridato allo scandalo per tempi di intervento giudicati inadatti a un quadro tratteggiato come emergenziale, la maggioranza in Campidoglio ha assicurato più volte l'assenza di pericolo per i cittadini. Intanto le autobotti riforniscono chi ne ha bisogno, il Codacons porta il caso in Procura, e gli esperti commentano il caso.   

“È molto grave che lo Stato, in tutte le sue ramificazioni, non abbia acceso un “warming” sulla salute della cittadinanza - dichiara Troncarelli - la questione arsenico va risolta a monte e non agendo nella fase emergenziale”.

“Purtroppo i valori di arsenico riscontrati a Roma Nord non ci sorprendono. Molti acquedotti della zona incriminata presentano anche problematiche legate alla presenza di radon. C’è poco da fare: siamo di fronte all’ennesimo esempio di cattiva amministrazione”. 

“Quanto accaduto - rimarca - è solo la punta dell’iceberg di una situazione critica, che denunciamo da anni. Quello dell’arsenico infatti è un problema con cui ci si confronta da decenni eppure gli amministratori pubblici hanno sempre mostrato la deprimente tendenza a sottovalutare le questioni ambientali. Tendenza che assume connotazioni pericolose quando, come in questo caso, investe aspetti afferenti la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini”. 

"Nella nostra regione molte aree presentano concentrazioni di arsenico superiori a 10 microgrammi/litro, valore massimo che devono avere le acque per poter essere destinate al consumo umano. Tali concentrazioni sono peculiari delle aree dei distretti vulcanici del Lazio centro-settentrionale, Sabatino, Vulsino, Vicano, Cimino e Colli Albani". 

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