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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Piazzale della Stazione Tiburtina

L'accoltellamento, la lite e il furto della pistola: cronaca di un minuto di terrore alla Stazione Tiburtina

Fuori pericolo Massimo Petrini, rimasto ferito alla gola ed al braccio. Esclusa la matrice terroristica, Michel Zama Massamba era in cura in un CIM

Meno di un minuto, tanto è passato da quando ha accoltellato alle spalle una guardia giurata, gli ha rubato la pistola, ha fatto alcune decine di metri e poi si è puntato l'arma alla tempia facendo fuoco. Meno di sessanta secondi interrotti da un colpo di pistola che ha gelato il sangue alle centinaia di persone che in quel momento affollavano il tunnel della stazione Tiburtina dal quale si accede sia ai binari del treno che alla fermata della metro B. 

E' questa la sequenza dei fatti accaduti intorno alle 17:00 di giovedì 26 settembre alla stazione Tiburtina quando Michel Zama Massamba, un ragazzo nato in Congo nel 1998 ma residente nella provincia di Roma con la famiglia, si è ucciso con la pistola rubata a Massimo Petrini, 58 anni, vigilante della società Urbe. In particolare la GPG è stata sorpresa alle spalle e pugnalata con un coltello da cucina al collo ed al braccio. Il 21enne si avventa sulla guardia giurata già sanguinante, i due cadono in terra in seguito ad una colluttazione. La pistola cade, il giovane africano la impugna e percorre alcuni metri fra la folla con l'arma in pugno. Dietro di lui il vigilante. L'aggressore quindi si ferma, si punta la pistola e fa fuoco. 

Si spara alla stazione Tiburtina

Morto sul colpo il 21enne, c'è però la guardia giurata ferita al collo in una pozza di sangue. Si teme il peggio. Massimo Petrini per fortuna sta bene. E' sotto choc, e la sua famiglia con lui. Al Policlinico Umberto I colleghi, amici, la moglie, la sorella, quest'ultima volontaria nelle zone terremotate del Lazio e dell'Abruzzo, già dalla serata di giovedì hanno fatto la spola per andarlo a trovare. La prima a soccorrerlo è stata un'infermiera che andava a prendere la metropolitana. Gli ha tamponato la ferita in attesa dei soccorsi.

VIDEO | Le immagini ed il racconto dalla stazione Tiburtina

La ferita, quella più profonda alla gola, si rimarginerà. Chi gli vuole bene lo ha iniziato a sostenere subito dopo la tragedia di Tiburtina. E da Ostia Antica, quartiere dove Massimo e la sua famiglia vivono, arrivano i messaggi di solidarietà. "Daje Massimo siamo tutti con te tieni duro e reagisci", scrive Marco sui social. Gli fanno da eco decine di altre persone. Domani, 28 settembre, sarà il suo compleanno: Massimo festeggerà 58 anni, lo farà con la sua famiglia. 

Resta ora da comprendere cosa abbia spinto il 21enne a compiere l'insano gesto. Nato in Congo nel 1998, il giovane viveva a Mentana con la famiglia da 10 anni. Era però in cura presso un CIM (Centro Igiene Mentale) in quanto affetto da problemi psichici. Una persona comunque non nota negli ambienti della stazione Tiburtina dove ha poi deciso di farla finita. 

VIDEO | L'amico di Massimo e le testimonianza da Tiburtina 

Nel suo zaino gli investigatori hanno poi trovato altri due coltelli, oltre al terzo coltello da cucina con il quale ha ferito il vigilante. Nato e cresciuto in una famiglia di religione cattolica, questo aspetto ha portato gli indaga su quanto accaduto ad escludere una radicalizzazione religiosa del giovane. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il giovane soffriva di problemi psichici, fattore che esclude quindi il gesto di stampo terroristico. La vicenda non è affidata all'antiterrorismo e i magistrati attendono la prima relazione delle forze dell'ordine per avere un quadro più chiaro dell'aggressione.

Un gesto di follia avvenuto fra centinaia di persone che affollavano il tunnel della stazione Tiburtina. Non tutti però hanno inteso subito quanto stesse accadendo, confusi fra la folla ed i ritmi frenetici del secondo scalo ferroviario della Capitale. Fra loro un amico di Massimo Petrini che ai microfoni di RomaToday spiega: "Lo avevo visto appoggiato al muro e gli avevo detto che sarei passato per fare la solita chiacchera. Poi l'ho visto a terra, con carabinieri e polizia che correvano nel tunnel. Massimo (Petrini ndr) è conosciuto da tutti qui a Tiburtina".

"Quanto accaduto è un caso isolato - conclude l'amico della guardia giurata -  lavoro qui da 20 anni, ci sono persone strane ma stanno sempre sotto la soprealevata. Cose di questo tipo non sono mai successe"

La polizia scientifica al lavoro

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