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Cronaca Prima Porta / Via Arcore

Sfattoria, la rettifica del Tar: "Abbattimenti degli animali sospesi fino al 18 agosto"

La decisione è stata rinviata, non a settembre, "in attesa degli adempimenti istruttori"

È stato sospeso fino al 18 agosto e non al 14 settembre l’abbattimento degli animali della Sfattoria degli Ultimi. Lo precisa l'ufficio stampa della Giustizia Amministrativa anche in rettifica alle notizie circolare ieri, che il Tar del Lazio, con il decreto cautelare monocratico n. 5380 emesso sabato 13 agosto ha rinviato la decisione "in attesa degli adempimenti istruttori" sospendendo l'abbattimento fino al 18 agosto (nel decreto si legge "entro 3 giorni lavorativi dalla comunicazione del presente decreto").

Non un mese quindi, ma solo fino a dopo Ferragosto. La mobilitazione contro l'abbattimento degli animali della Sfattoria degli Ultimi è cominciata quando i gestori del ricovero per animali sfuggiti a maltrattamenti e situazioni di disagio hanno ricevuto la comunicazione dalla Asl Roma 1. "Il Servizio Veterinario dell'azienda sanitaria ha adottato un provvedimento attuativo delle misure previste per la gestione dell’emergenza della Peste Suina Africana (PSA). Si tratta di animali presenti in zona infetta già interessata da altri provvedimenti  - le motivazioni dell'azienda sanitaria  - resi necessari per ragione di ordine epidemiologico, al fine di contenere la diffusione della malattia e la salvaguardia della salute della popolazione animale interessata".

Alla Sfattoria degli Ultimi sono presenti circa 130 tra maiali salvati da condizioni di maltrattamento e cinghiali inurbati (quelli che vengono catturati in ambito urbano) che avrebbero potuto creare problemi alla comunità e che sarebbero quindi stati abbattuti secondo i protocolli vigenti. Il rifugio sorge in via Arcore, all’interno dunque della “zona rossa” individuata dal commissario straordinario per la peste suina, e l’8 agosto è stato raggiunto da una notifica da parte dell'Asl 1 che ha imposto l’abbattimento di tutti gli animali tramite elettrochoc. Questo nonostante che siano tutti sani e non mostrino segni di alcuna infezione, e che la normativa sul contenimento della diffusione della peste suina africana escluda dagli abbattimenti gli animali cosiddetti “non Dpa”, ovvero non destinati alla produzione di alimenti.

La notizia ha scatenato una mobilitazione da parte del mondo animalista, che si è schierato al fianco di Emanuele Zacchini, volontario e volto della battaglia. Alla Sfattoria sono arrivate centinaia di persone che hanno voluto manifestare vicinanza, solidarietà e sostegno - tra loro anche il trapper Young Signorino - ed è stata lanciata una petizione che ha già raccolto oltre 200.000 firme: “I gestori e i volontari che da più di un anno e mezzo si adoperano per il sostentamento, le cure e il benessere di questi animali sono disperati - è l’appello - e chiedono aiuto a tutte le persone di buon cuore e coscienza affinché questa assurdità non venga perpetrata”. 

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