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Cronaca

Al Verano il ricordo della deportazione del 4 gennaio del 1944

Presente anche il vicesindaco Luca Bergamo: "C'è il rischio di tornare indietro"

Celebrazioni questa mattina al cimitero monumentale del Verano, di fronte al  'Muro del deportato', sacrario romano delle vittime della deportazione nazista nei campi di concentramento. Cade oggi infatti il 74esimo anniversario della deportazione di centinaia di uomini da Roma ai campi di concentrmento nazisti. 

"Questa è una giornata particolare per Roma" ha ricordato Grazia Di Veroli vicepresidente dell'Aned di Roma, l'Associazione nazionale ex deportati nei campi di concentramento, presente alla commemorazione. "Il 4 gennaio del 1944 vennero deportati circa 257 romani tra cui undici ebrei. Tra loro c'erano i nipoti di Badoglio, i fabbri di Via delle fornaci, persone semplici, la Roma del '44 che ora vogliamo ricordare. Una Roma che credeva in certi principi che hanno portato a combattere il fascismo e il nazismo". 

Presente alla cerimonia anche la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello e il vicesindaco Luca Bergamo. "Le due guerre si sono concluse con atti come la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il tribunale di Norimberga e poi la Costituzione. Dalla discriminazione razziale è nata la necessità di viver d'accordo. Viviamo in un'epoca difficile e i rischi di tornare indietro sono tanti. Queste persone non possono essere morte invano". 

Per la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, "quello che possiamo fare è continuare a mettere nomi su questo muro e mai cancellarne. Dobbiamo trarre esempio e insegnamento da quei cittadini romani che hanno subito la sorte peggiore".

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