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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Cronaca Prenestino / Via Mario Ugo Guattari

Sorelle morte nel rogo del camper a Centocelle, pena ridotta in Appello: Seferovic condannato a 30 anni

La tragedia nella quale morirono Francesca, Angelica ed Elisabeth Halilovic si consumò nel maggio del 2017 a Villa De Sanctis

La Corte d'Assise d'Appello di Roma ha condannato a 30 anni di reclusione Serif Seferovic, l'uomo di origini bosniache accusato del 'rogo di Centocelle' costato la vita a Francesca, Angelica ed Elisabeth Halilovic, bimbe di 4, 8 e 20 anni. Le tre sorelle di etnia rom persero la vita il 10 maggio 2017 dopo che il loro camper prese fuoco nel parcheggio del supermercato 'Primavera' in piazza Maria Ugo Guatteri a Villa De Sanctis, mentre riuscirono a mettersi in salvo gli altri otto fratelli, la madre e il padre. 

Sin da subito le indagini si orientarono sulle tensioni tra gli Halilovic e i Seferovic, maturate all'interno della baraccopoli di via Salviati. Un agguato che era stato preceduto il 5 maggio da un altro episodio incendiario, quando in via Romolo Balzani vennero lanciati due ordigni contro il camper della nonna delle vittime. Le indagini portarono a Serif Seferovic , al fratello Renato e sua moglie Lizabeta Vicola. 

A pochi giorni dalla tragedia a Torino venne fermato Serif Seferovic, arrestato a febbraio dello stesso anno per lo scippo alla studentessa cinese Zhang Yao, morta il 5 dicembre 2016 dopo essere stata travolta da un treno nei pressi della stazione di Tor Sapienza mentre cercava di recuperare la borsa che le era stata appena rubata. 

Per l'episodio aveva patteggiato una condanna a due anni di reclusione ed era tornato libero. Due anni fa è arrivata la prima condanna per la cognata di Serif Seferovic, Lizabeta Vicola sposata con Renato Seferovic, che si è avvalsa del rito abbreviato. Il 18 giugno 2018 il gup di Roma l'ha condannata a 20 anni di carcere. 

E' ancora latitante invece il marito Renato fuggito in Bosnia subito dopo la morte delle tre sorelle. Giovedì 7 gennaio la condanna in Appello per Serif a 30 anni di carcere contro l'ergastolo che gli era stato inflitto in primo grado il 18 settembre del 2018. Per Seferovic, il pg Giancarlo Amato aveva avanzato la richiesta di una condanna a 30 anni, ma questo - aveva spiegato - "non deve far pensare a una ridotta responsabilità. Si è arrivati alla decisione solo in base all'applicazione di calcoli giuridici diversi". 

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