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Cronaca Piazza di Porta San Paolo

25 aprile: tensioni durante il corteo per la Festa della Liberazione

Si è conclusa a Porta San Paolo la manifestazione per celebrare la ricorrenza storica. Tensioni tra Comunità Ebraica e manifestanti pro Palestina. Nassi invita alla calma dal palco: "Sembravano tutti impazziti"

Si è concluso il corteo promosso dall'Anpi per celebrare la ricorrenza del 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Una manifestazione che ha fatto registrare diversi momenti di tensione tra i presenti, con le forze dell'ordine che sono dovute intervenire per evitare contatti tra 'fazioni opposte'. Da una parte la Comunità Ebraica di Roma dall'altra manifestanti pro Palestina, giunti al luogo del ritrovo al Colosseo con diverse bandiere palestinesi. Qui le prime scaramucce proseguite anche a Porta San Paolo, dove il 25 aprile capitolino si è concluso.

INVITO ALLA CALMA - A cercare di calmare i 'bollenti spiriti' il presidente dell'Anpi Roma Ernesto Nassi che più volte durante i suoi interventi dal palco di San Paolo ha invitato tutti a riflettere e a mantenere la calma: "Voglio invitare la piazza a stare tranquilla, siamo qui per ricordare i partigiani, sia unita nel ricordo dei partigiani". Sul palco si sono poi alternati i consueti concerti con i maestri Angelo Colone, Marco Quaranta e la cantante Sara Modigliani. Il Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani ha poi aggiunto: "La vogliamo smettere con questa storia di cacciare qualcuno - ha detto ancora Nassi -, invito tutti a darsi una calmata. Bisogna avere rispetto, smetterla con questi comportamenti che offendono la memoria dei partigiani". Alla manifestazione hanno aderito anche Aned, Anei, Anpc, Anppia, Fiap.

TENSIONI - A raccontare quanto accaduto le parti in causa: "Questa mattina è accaduto questo: avevamo appuntamento come tutti gli anni alle 9 e 15 per sfilare con la bandiera della Brigata Ebraica, che è molto simile a quella di Israele, ma non è la stessa - le parole di Fabio Perugia, portavoce della Comunità ebraica di Roma -. All'improvviso cinquanta persone con una decina di bandiere palestinesi sono uscite dalla metro Colosseo ed hanno iniziato ad aggredirci verbalmente. Se non fosse stato per le forze dell'ordine ci avrebbero aggrediti fisicamente, e sarebbe scoppiata la rissa". "Cosa c'entrano le bandiere palestinesi con il 25 aprile? - ha poi dichiarato Perugia -. La polizia è giustamente intervenuta per farle rimuovere".

PRO PALESTINA - Di avviso diverso Loretta Mussi, della Rete Romana Palestina: "Noi avevamo fatto un accordo con Nassi dell'Anpi: saremmo stati presenti come resistenza palestinese con le bandiere e lui era d'accordo. Quando siamo arrivati qui e abbiamo tirato fuori le bandiere, il servizio d'ordine della comunità ebraica che era presente con le bandiere della Brigata Ebraica e di Israele ci ha aggredito". "Hanno detto che noi non potevamo partire e non avevamo diritto di presenza - ha aggiunto -. Ci hanno aggredito per otto volte mentre eravamo fermi".

"TUTTI IMPAZZITI" - Al termine del corteo Ernesto Nassi è poi tornato su quanto accaduto: "La manifestazione è andata bene sostanzialmente. Certo, ci sono state delle cose sgradevoli che l'anno prossimo ci costringono a prendere delle posizioni diverse. Io ho intenzione di incontrare sia la comunità ebraica sia i rappresentanti dei palestinesi, se pensano di portare sempre questa situazione all'interno del 25 aprile". "Anche gli scorsi anni ci sono stati momenti di frizione ma poi il corteo è partito - ricorda -. Quest'anno sembravano tutti impazziti".

MARINO - "Vogliamo celebrare e attualizzare la festa della Liberazione, il 25 aprile, quando grazie al sacrificio di tante persone e' stata liberata l'Italia dal nazifascismo". Le parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, che dopo avere partecipato alla cerimonia di deposizione della corona d'alloro all'Altare della Patria, ha preso parte al corteo. "Una città come Roma, dobbiamo liberarla dalla cattiva politica, dalla cattiva amministrazione ed è quello che stiamo facendo, liberandola dalle decisioni prese nelle stanze chiuse. Le decisioni devono essere prese all'aria aperta, come oggi in questa festa, e in piena trasparenza. Roma è una città che ha sofferto tantissimo per la Liberazione".

ZINGARETTI -  "Le ragioni per festeggiare insieme il 25 aprile sono ancora oggi tante. E la prima è ringraziare chi, in quel frangente drammatico della nostra storia, seppe scegliere e scelse di lottare con il proprio impegno, e, in tanti casi, con il sacrificio estremo della vita, per restituirci la libertà e garantire a tutti noi una vita più giusta e migliore”. Scrive il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in un messaggio all'Anpi in occasione del 25 aprile. “I diritti che oggi consideriamo inviolabili - continua Zingaretti - a cominciare dal diritto fondamentale ad esprimere la propria opinione, sono figli di quella battaglia, e della Costituzione Repubblicana che in essa affonda le sue radici. La Festa del 25 aprile non è, quindi, una celebrazione come un’altra, ma è un momento importante per tornare a riflettere e comprendere il senso della nostra storia, i valori e le passioni che ci hanno fatto crescere, la forza della nostra identità, aiutandoci a distinguere il giusto dallo sbagliato, e a ritrovare la voglia di un progetto collettivo”.

ALEMANNO - A ricordare la Liberazione di Roma anche l'ex sindaco Gianni Alemanno: “Nel giorno della Liberazione ricordiamo tutti gli italiani che sono caduti per affermare la libertà e la democrazia nel nostro Paese contro ogni forma di oppressione. La sovranità democratica è la base della sovranità nazionale e noi, sull'esempio di chi si è sacrificato per la liberazione, dobbiamo avere il coraggio di affermare questi valori ogni giorno contro tutte le forme di totalitarismo, sia quelle ideologiche sia quelle tecnocratiche”.

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