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Cronaca

Smantellata la piazza dei pusher a domicilio: 15 arresti. Consegne di droga in tutta Roma

La polizia di Stato ha dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della direzione antimafia di Roma, nei confronti di 15 persone appartenenti ad un sodalizio criminale

Un effetto domino partito dalla denuncia di coppia. Un primo passo che ha portato ad una lunga e complessa indagine durata due anni e che ha permesso  alla polizia di Stato e alla direzione distrettuale antimafia di Roma di smantellare una piazza di spaccio a San Basilio che consegnava droga in tutta Roma.

A finire in manette 15 persone, tutte con un ruolo nel gruppo criminale. Per undici uomini il giudice per le indagini preliminari ha previsto la custodia cautelare in carcere, mentre per le quattro donne gli arresti domiciliari. Inoltre, nel blitz scattato all'alba di oggi con tanto di elicottero, è stato sequestrato un chilogrammo di cocaina.

La coppia minacciata dai pusher

L'indagine inizia nel 2019, ma il primo tassello risale a due anni prima da una denuncia sporta da una coppia, che aveva riferito di essere stata minacciata da un loro parente per un debito pregresso. Nello specifico, nel mese di novembre 2017, le precarie condizioni economiche della coppia li aveva spinti ad accettare la proposta di custodire in casa loro, a San Basilio, 20 dosi pronte allo spaccio.

Dopo pochi giorni, temendo che le forze dell'ordine stessero per effettuare una perquisizione domiciliare, la coppia si è disfatta della droga gettandola. Dopo qualche tempo sono iniziate le minacce dei pusher per ottenere il corrispettivo in denaro della sostanza stupefacente ormai perduta, pari a 1.200 euro. Minacce sfociate successivamente in aggressioni che hanno portato la coppia, ormai allo stremo, a denunciare tutto alla polizia. 

L'avvio delle indagini e gli arresti

A quel punto è stata la ricostruzione fatta dalla polizia e le indagini iniziate con il fascicolo aperto nel 2019 a individuare i componenti del gruppo di pusher di San Basilio. Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni degli investigatori del IV distretto, dalla squadra mobile di Roma e dall'antimafia, la banda di spacciatori si avvaleva di numerosi "soldati" che, attraverso mezzi di trasporto messi a disposizione dal gruppo criminale, effettuavano consegne di droga a domicilio in tutta Roma.

Inoltre il sodalizio aveva messo a disposizione alcune utenze telefoniche, con intestatari fittizi, attraverso le quali i clienti contattavano un centralinista a cui richiedevano il quantitativo di sostanza stupefacente. Successivamente la consegna della droga avveniva attraverso l'invio di un pusher al domicilio del richiedente.

  

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