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Cronaca Borghesiana

Case bunker, vedette e spaccio h24: l'ombra della 'Ndrangheta si allunga anche alla Borghesiana

Le operazioni hanno permesso di accertare lo spaccio nella periferia romana gestito da un uomo di origini calabresi

Una piazza di spaccio attiva 24 ore su 24, capace di guadagnare al giorno fino a 10mila euro grazie a fiumi di cocaina comprati a Tor Bella Monaca rivenduti, prima in strada e poi in appartamenti bunker, tra i palazzi della Borghesiana, periferia est di Roma. 

Dopo i 16 arresti al Trullo, Monteverde e Montespaccato della scorsa settimana e i 21 arresti a San Basilio di lunedì scorso, una terza operazione antidroga nell'arco di soli 10 giorni è andata in scena nella Capitale.

L'ombra della 'Ndrangheta a Roma

I carabinieri, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato all'alba del 24 gennaio 13 persone (tra cui una donna) sgominando così una piazza di spaccio, capeggiata da un 55enne di origine calabrese ma residente a Roma da diversi anni.

G.E., queste le sue iniziali, è infatti nipote di personaggio di spicco della 'ndrina Aquino di Marina di Gioiosa Ionica e la moglie (non destinataria di misure) nipote di uno della 'ndrina Longo di Polistena. Fatti questi che, secondo gli inquirenti, così come a San Basilio dimostrano l'ombra della 'Ndrangheta nelle periferie di Roma, sempre più market della droga operativi h24.

Spaccio h24 alla Borghesiana

La cocaina di Borghesiana comprata a Tor Bella Monaca

Le indagini, grazie anche all'ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di individuare i vari pusher e di individuare il fornitore del gruppo in un 43enne romano, cognato del 55enne capo del gruppo, residente nel quartiere di Tor Bella Monaca. La piazza di spaccio, nata da oltre dieci anni, era organizzata in turni di lavoro con vedette, e capace di assicurare la fornitura della cocaina nel corso delle 24 ore grazie alla continua presenza di pusher che, previo contatto telefonico, assicuravano la consegna della sostanza stupefacente all'interno del quartiere. Uno stile che ormai è stabile in diverse zone di Roma, diventato quasi un marchio di fabbrica.

Case bunker per spacciare

Il gruppo criminale della Borghesiana, visto il costante presidio delle forze dell'ordine (anche in borghese) nel quartiere, per non essere scopero è stato costretto a mutare le diverse modalità di compravendita della 'coca'. E se prima i pusher consegnavano lo stupefacente all'angolo delle strade o nei parchi pubblici, successivamente hanno proceduto all'affitto di alcuni appartamenti che venivano blindati con grate di ferro e fornite di un sofisticato servizio di videosorveglianza, capace di monitorare ogni movimento. E' in queste case bunker che avveniva lo spaccio. 

Un metodo sicuro che con oltre 150 episodi di spaccio al giorno per un volume di affari pari a circa 5.000 euro nelle 24 ore, con punte di 10 mila euro nel fine settimana. Nel corso delle lunghe indagini, inoltre, sono state arrestare in flagranza di reato altre 10 persone, sequestrato oltre 1 chilo di cocaina, 160 grammi di hashish, 5 grammi di marijuana, 35.000 euro in contanti e segnalate alla Prefettura di Roma 27 acquirenti.

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