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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Latina e Circeo, 20 ristoranti dove mangiare e bere

Dalla trattoria votata alla brace al ristorante gourmet sulla spiaggia, passando per l’enoteca che serve snack indiani e la gelateria pluripremiata. Itinerario nell’Agro Pontino più goloso per vacanze e gite fuori porta da Roma

Non molti chilometri a sud di Roma, l’Agro Pontino è una porzione di Lazio affacciata sul Mar Tirreno e delimitata a nord dai Colli Albani al confine con i vicini Castelli Romani e in basso dai Monti Lepini, Ausoni e Aurunci. Un’area che fino a qualche secolo fa quasi non esisteva, o perlomeno non con il suo volto attuale, fatto di campagne fertili che riforniscono i mercati di tutto il centro Italia, sottratte alle paludi soltanto ai primi del Novecento. Dalla giovane città di Latina alle spiagge di Sperlonga e Formia, questo è il regno della bufala, un bovino che ama gli ambienti palustri e che qui si è sempre allevato, ma anche del pescato dal litorale e dalle isole Pontine, dei salumi e produzioni casearie di qualità. Il tutto mescolato alla cucina laziale e a quella dei coloni emiliani e veneti (la pasta ripiena, ad esempio, la fa da padrone), come anche al profumo del curry, che arriva da una delle più numerose comunità indiane del nostro paese. Esplorate questo sorprendente melting pot gastronomico lasciandovi accompagnare in un viaggio di 20 tappe e prendete nota per la prossima gita fuori porta.

Antico Mulino
Barracrudo
Bottega Sarra 1932
Buccia Trattoria
Chinappi
Il Caminetto 1981
Il Granchio
Il Vistamare — Il Fogliano Hotel
La Taverna di Bacco
Materiaprima
Pucci e Manella
Pupillo Pura Pizza
Riso Amaro
Ristorante Essenza
Satricvm
Seguire le Botti
Terraferma
Tonka
Uvafragola
Velo Pizzaioli Popolari
Ristorante

Antico Mulino

A Sabaudia da oltre cinquant’anni, la famiglia Avagliano è oggi alla quarta generazione di macellai e professionisti della carne (specie quella di bufala, naturalmente). È a Borgo Montenero, a pochi chilometri da San Felice Circeo, che i fratelli Fabrizio, Alessandro e Gianluca hanno deciso di concretizzare la loro esperienza in cucina, ristrutturando un vecchio mulino con al centro un caminetto dedicato alla cottura alla brace. La carne, va da sé, è il cavallo di battaglia, ma vale la pena degustare anche i formaggi e ricordare che il cannolo con ricotta di bufala e cioccolato è davvero notevole. Cenare dagli Avagliano costa in media 30€, ma si possono anche comprare e portare a casa ragù di bufala in vasetto, stagionati di carne e latticini freschi, di produzione prevalentemente propria.

Un secondo dell'Antico Mulino

Ristorante

Barracrudo

Pescato fresco e tassativamente locale in un contesto elegante, in sala come in cucina. Parlare di “sala” può suonare però riduttivo, se pensiamo alla terrazza panoramica posta proprio sulla sabbia, che promette cene indimenticabili. Lo scontrino medio si aggira intorno ai 65€, per un pasto completo a base di primi di grande semplicità, come gli spaghetti vongole e bottarga, o secondi più elaborati, come le seppie all’amatriciana. Ottimi i crudi di pesce ma anche i dessert, impiattati in modo creativo.

Ristorante Barracrudo

Ristorante

Bottega Sarra 1932

Il locale di Oreste e Luigi Sarra è un piccolo tempio della cucina di mare dall’ottimo rapporto qualità-prezzo (antipasti 10-23€, primi 14-16€, secondi 20-25€, dolci 5-7€). Il pesce, freschissimo e di prima scelta, è protagonista nella zuppa di mare, sempre presente in carta e tra i piatti più ordinati. Tutte le paste sono fatte in casa, con qualche accento estroso (si fanno le tagliatelle, sì, ma alla paprika dolce) e i dessert sono particolarmente creativi: la mousse ai due cioccolati è una sfera accompagnata da pennellate di salsa che somiglia a una mini-scultura.

Un dessert di Bottega Sarra

Osteria-Bistrot

Buccia Trattoria

Fabrizio Pagliaroni e Daniele Iodice, dopo aver gestito un chiosco sulla spiaggia, hanno deciso di dedicare la loro trattoria sulla litoranea alla carne. Con una propensione verso la tradizione laziale del quinto quarto e addirittura la possibilità di scegliere un menu interamente dedicato. Qui si cucina tanto bufalo (stracotto con crema di carote, cipolle in agrodolce e nocciole, oppure come ragù bianco per le fettuccine), anche se il vero must è la porchetta al curry fatta in casa, omaggio alla numerosa comunità indiana che vive in Agro Pontino. I prezzi medi degli antipasti sono 10-12€, primi a 12-15€, secondi a 18€ e dolci a 8€.

La sala di Buccia Trattoria

Ristorante

Chinappi

Chinappi è una garanzia in fatto di cucina di pesce anche a Roma (con il locale vicino a Porta Pia), ma non va dimenticato che le sue radici affondano a Formia dal lontano 1957, anno di apertura del ristorante di famiglia. Oggi è Stefano, insieme alla moglie Elena e ai figli, a seguirli entrambi, contando sulle forniture più fresche dalla pescheria del cugino Gianni Purificato. Tutto il pesce proviene dal golfo di Gaeta e si aggiunge a un’altra specialità della casa: la pizza, che nonno Franco prepara da oltre 60 anni. Gli ospiti possono optare per il menu della tradizione a 25€ — che prevede sauté di cozze, frittura, zeppoline di alghe, un primo e, appunto, un assaggio di pizza — oppure un pasto completo a base di pesce per 50€ (4 portate) e 85€ (7 portate).

Un piatto di Chinappi

Ristorante

Il Caminetto 1981

In cucina c’è lo chef di lunga esperienza Nazareno Fontana, che lavora soprattutto pescato di Terracina, Gaeta e delle isole pontine, alternandolo a carni e verdure locali. Qui, dal 1981, il vino è stato oggetto di grande ricerca, come dimostra l’apertura nel 2002 dell’enoteca adiacente. La responsabilità della cantina è del sommelier Biagio Fontana, al quale affidarsi per abbinamenti interessanti tra calici e portate. Lo scontrino arriva generalmente a 65€.

Un primo del ristorante Il Caminetto 1981

Ristorante

Il Granchio

 Il Granchio è un ristorante confortevole e raffinato, con interni arredati con toni chiari e una terrazza panoramica sul mare. Daniela Onorato conduce una delle cucine più apprezzate della zona, proponendo portate classiche ma mai banali, presentate in modo elegante. Il menu varia di frequente in base alla stagionalità, mentre la sala è responsabilità di Luca Ciamberlan, che amministra una cantina con etichette internazionali. Servizio ben curato e prezzo medio di 65€ (senza contare i vini).

Il dehors del ristorante Il Granchio

Ristorante

Il Vistamare — Il Fogliano Hotel

All’interno dell’hotel Fogliano, un ristorante circondato da ampie vetrate con vista panoramica sul mare (che fa onore al suo nome) e il lago costiero di Fogliano, della quale possono godere non solo gli ospiti ma anche i clienti esterni. In cucina c’è il pugliese Giovanni D’Ecclesiis, che nei suoi piatti esalta le materie prime del territorio. Si può scegliere tra due menu degustazione a 70 e 90€ oppure ordinare da una carta prevalentemente dedicata al pesce. Ma non mancano robusti piatti di terra, come i fagotti ripieni di stracotto di bufala, sedano rapa e visciole di Sermoneta. Tenete presente che i dessert sono la grande passione dello chef e riservate loro un po’ di spazio.

La sala del Vistamare

Ristorante

La Taverna di Bacco

La famiglia Villani ha aperto questo locale dalle dimensioni contenute nel centro di Nettuno nel 2015. La vista, quindi, non è quella aperta sul litorale, ma i piatti — firmati dallo chef italo-brasiliano Felipe Augusto Dos Santos con attenzione verso la tradizione italiana ma anche qualche suggestione internazionale — esprimono bene il sapore del mare. Come i tortellini in brodo di gallina, gamberi rossi e olio di sesamo, che arricchiscono la tipica pasta ripiena di un tocco thai. La carta dei vini è particolarmente ampia e curata. Scontrino medio di 60€, vini esclusi.

La zuppa inglese della Taverna di Bacco

Ristorante

Materiaprima

Lo chef Fabio Verrelli D’Amico conduce la cucina di Materiaprima dal 2015 con l’obiettivo di esaltare il paniere dell’Agro Pontino. La sala, con un ampio bancone in legno e opere d’arte alle pareti, accoglie 28 ospiti in un contesto moderno e raffinato. Sono disponibili due menu degustazione a 90 e 110€, rispettivamente in cinque e otto portate, da preferire per esplorare a fondo la sua idea di cucina. Ne è un ottimo esempio il piatto a base di pecora cruda e anguilla, che abbina il pesce del Lago di Paola alla tartare di ovini allevati sullo stesso specchio d’acqua. Materiaprima è stato premiato con una stella Michelin nel 2021.

Pecora e anguilla, Materiaprima

Pizzeria

Pucci e Manella

Dall’incontro tra l’italo-argentino Guillermo (chiamato Pucci) e Pietro Zannini (Manella) è nata questa pizzeria poco distante dal lungomare di Santo Janni. La tonda è di tipo napoletano, dal bel cornicione accentuato e il centro leggero e scioglievole. Gli ingredienti lavorati, invece, sono i migliori che si trovano al confine tra Lazio e Campania. Un esempio? Il prosciutto crudo Reggiani e la mozzarella di bufala campana Dop, uniti sulla pizza Bassiano. Il prezzo degli antipasti va dai 2 ai 4€, le pizze classiche dai 9 agli 11€ e quelle più elaborate arrivano a 14€. Una veranda luminosa permette agli ospiti di accomodarsi anche all’esterno.

La pizza di Pucci e Manella

Pizzeria

Pupillo Pura Pizza

Quello di Priverno è il primo locale di Luca Mastracci (al quale è seguita una seconda insegna a Frosinone e una terza a Latina). Qui la pizza è di scuola napoletana, anche se con un cornicione leggermente più croccante. Le farciture sono a base di prodotti rigorosamente locali, da fornitori selezionati tra piccole aziende pontine e qualche incursione in Ciociaria. Carciofi di Sezze, pomodoro Perino di Sperlonga e una carta dei fritti che si allarga spesso ai fuori menu. Il prezzo degli antipasti parte dai 2€ dei supplì al telefono e crocché di patate e le pizze sono ugualmente economiche, con la margherita a 6€ e la capricciosa a 9€. Ci sono anche quelle fritte, con ripieno “ciociaro” di ricotta di bufala, guanciale, pepe e provola, oppure con mortadella e stracciata.

La pizza di Pupillo

Ristorante

Riso Amaro

Proprio di fronte al castello baronale di Fondi, Riso Amaro è un ristorante dagli interni raffinati e dall’atmosfera classica, ai quali si aggiunge un déhors curato, per un totale di una cinquantina di coperti. L’esperienza dello chef Maurizio De Filippis in cucine di alto livello tra Londra e Roma si traduce in un menu ricercato ma non spiazzante, che dedica uguale spazio alla carne e al pesce. Tra le paste è particolarmente invitante l’amatriciana di tonno, con ventresca stagionata al posto del solito guanciale, cremoso di pecorino e maggiorana. Antipasti tra i 15 e i 30€, primi 15-18€, dessert 8€.

La sala di Riso Amaro

Ristorante

Ristorante Essenza

Nel 2020 Simone Nardoni ha conquistato con la sua insegna di Terracina una stella Michelin. La formazione internazionale dello chef, specie quella nei Paesi Baschi, riemerge in piatti che prediligono gli ingredienti del territorio ma sono slegati da consuetudini e tradizioni. Il menu non osserva la solita distinzione tra portate ma elenca liberamente le paste, i pesci e le carni, da ordinare alla carta o assaggiare in degustazioni da tre, cinque o otto portate (rispettivamente a 60, 85 e 110€). Il pescato del giorno è servito con salsa di cannolicchi e sake oppure con cavolo nero, marmellata di cedro e bagna cauda, mentre le carni sono quelle di piccione, anatra, agnello e wagyu giapponese. Per il fine pasto, segnaliamo la madeleine all’aneto con composta di kiwi pontini, sedano bianco e dragoncello. Impossibile levarla dal menu.

La sala di Essenza

Ristorante

Satricvm

Max Cotilli e Sonia Tomaselli hanno scelto per il loro locale, aperto dal 2010, il nome dell’antica città latina che si trovava proprio in questa zona. Lo chef ha lavorato a Londra e in India e riportato nei suoi piatti il gusto per sapori internazionali, come il katsuobushi (fiocchi di tonno essiccato tipici della cucina giapponese) e il pepe di Sichuan coi quali condisce gli spaghettoni. Ma se i menu degustazione — da cinque e otto portate, rispettivamente a 60 e 80€ — si chiamano “Marea” e “Palude” è perché la sua missione è dedicata alla terra che lo circonda. Erbe palustri e pesce, ma anche selvaggina, carne di pecora e a volte lumache, per ricordare quel che si cucinava qui prima della bonifica.

La minestrina al burro di anemoni di Satricvm

Agriturismo

Seguire le Botti

È proprio “seguendo le botti” ai lati della strada tra Sabaudia e Terracina che si arriva all’agriturismo della Cantina Sant’Andrea, gestito dalla famiglia Pandolfo tra vigneti, terreni coltivati e pollai. Lo chef Pasquale Vinciguerra si concentra sulla cucina di terra e le ricette della tradizione, sempre elaborate con tocco moderno e personale. Come ad esempio la pasta e patate con pasta mista del pastificio Lagano di Pomezia, oppure “bufalo e bufala”, una tartare servita con stracciatella del caseificio Macchiusi e gelato di datterino giallo. Sono disponibili due menu degustazione, rispettivamente a 48 e 58€, per provare sei e otto portate.

Un dessert di Seguire le Botti

Negozio-Bottega

Terraferma

Aperto da Lovepreet Singh a febbraio 2022, il giovane sommelier della trattoria Buccia con la passione per la divulgazione — come dimostrano i suoi reel dedicati al racconto delle bottiglie preferite — ha investito su un progetto personale dedicato a vino e cibo. Terraferma è infatti un’enoteca che diventa bottega e luogo dove assaggiare qualche boccone cucinato, dove la selezione delle bottiglie dà ampio spazio ai produttori laziali ma incontra anche sapori meno autoctoni. Per l’aperitivo, infatti, i calici arrivano in accompagnamento a piattini di tipicità indiane (abbiamo già detto della forte presenza di questa comunità, che lascia la sua impronta gastronomica): assaggi di samosa — ravioli fritti con ripiero di verdure e spezie — o pollo al curry con riso basmati, fatto proprio come a casa. Si può anche partecipare a una delle serate Curry Club: cene a più mani che coinvolgono chef ospiti, all’insegna della “fusione” culinaria.

L'enoteca Terraferma

Gelateria

Tonka

Valerio Esposito è un figlio d’arte che dal padre Umberto, pasticcere da una vita, ha ereditato la passione per creme e zucchero. Nel 2010 ha aperto la sua gelateria nel centro di Aprilia, che oggi vanta due coni per la guida del Gambero Rosso. I prodotti non prevedono l’aggiunta di alcun tipo di emulsionante e cercano di valorizzare le materie prime locali. Come il miele dell’azienda l’Ape d’Oro, anch’essa di Aprilia, col quale nell’estate del 2022 Esposito ha preparato ben 10 tipi di gelato. Il suo gusto preferito resta la classica stracciatella, sempre presente al bancone insieme a torte gelato, monoporzioni e granite.

Il gelato di Tonka

Ristorante

Uvafragola

Quest’osteria moderna dall’atmosfera informale fa un grande lavoro di selezione sulle materie prime, tanto da essere entrata a far parte della guida Osterie d’Italia di Slow Food. Il locale conta un’unica sala, alla quale d’estate si aggiunge un bello spazio esterno. L’antipasto della casa è una selezione di salumi e formaggi della zona ricca quanto basta e il menu varia di frequente, a seconda delle disponibilità del mercato. Tra i piatti che vanno per la maggiore c’è l’amatriciana, come anche il tiramisù, che qui — chissà perché — chiamano “del peccatore”. Lo scontrino medio si aggira intorno ai 30€.

Uvafragola a Terracina

Pizzeria

Velo Pizzaioli Popolari

Aperta alla fine del 2022 dal giovane Luca Mastracci, si tratta della terza insegna del pizzaiolo pontino (dopo quelle di Priverno e Frosinone). Già premiato come Giovane Pizzaiolo nel 2021 per la classifica di settore 50 Top Pizza, ha deciso di dedicare questo locale dal design contemporaneo, con sedute comode e neon alle pareti, alla sua interpretazione della pizza romana: quella bassa, croccante e dal cornicione poco pronunciato. I prezzi, come dice il nome, sono davvero popolari. In menu i fritti partono dai 2,5€ del supplì per arrivare ai 5€ delle pepite di pulled pork (carne di maiale cotta al barbecue e sfilacciata); marinara a 6€ e margherita a 6,50€. Tra le “speciali” va forte la Spinacino saltato, con fior di latte, pesto di pomodoro secco, salsiccia e, appunto, spinacino saltato (9€).

La pizza di Velo-2

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