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Litorale Romano: i migliori 16 indirizzi per mangiare sul mare di Roma

Mangiare bene sul mare di Roma è possibile? Ristoranti raffinati, trattorie marinare, pizzerie e stabilimenti sulla spiaggia. La mappa

Dove andare per mangiare bene sul litorale romano? Questa è una delle domande ricorrenti nella Capitale, con la bella stagione e non solo. Ci siamo concentrati sui 30 chilometri che collegano Fregene al Lido di Ostia, passando per Fiumicino; un tratto di costa raggiungibile senza troppo sforzo dalla città (traffico permettendo) e sempre a portata di mano per un pranzo con gli amici o una cena intima. Dalle trattorie della tradizione alla pizzeria contemporanea, dal bistrot aperto a colazione fino all’alta cucina di pesce, senza dimenticare la pizza al taglio e l’agriturismo raffinato: ecco i nostri consigli per ottime esperienze gastronomiche a pochi passi dal mare

Follis
Indispensa Bistrot
La Baia di Fregene
La Scialuppa da Salvatore
La Vecchia Pineta
L’Osteria dell’Orologio
Molo Diciassette
Officina Culinaria
Pascucci al Porticciolo
Pizzeria Clementina
Pizzeria Sancho
QuarantunoDodici
Ristorante Il Tino
Ristorante Incannucciata
Santa Lucia Maccarese
Maccarè
Ristorante

Follis

Mattia MolicaFrancesco Matteucci e Marco Tosti hanno inaugurato a Fiumicino nei primi mesi del 2023 un ristorante che contiene, in 600 metri quadri, un’anima doppia. Anzi tripla. Da un lato c’è “Living”, la parte dedicata a una linea di cucina semplice e accessibile, con crudi di mare (16-28€), sauté di cozze (12€), fritture (18€) e grigliate del giorno (26€). Dall’altro “Slowly”, una zona dal design raffinato dove si servono menù degustazione più elaborati, firmati dallo chef Daniel Celso (allievo di Lele Usai, anche lui a Fiumicino con due insegne): le selezioni di mare e di terra (entrambe 70€), e quella più completa da dieci portate (100€). Cosa aspettarvi? Risotto al nero di seppia con ricotta e limone nero e polpo alle arance ed erbe amare, ma anche maialino arrosto con mele e cardi selvatici. A completare il profilo eclettico di Folllis provvede il comparto mixology, con il bancone presidiato da Samantha Parente.

La sala di Follis

Osteria-Bistrot

Indispensa Bistrot

“Il primo bistrot del litorale romano” è aperto tutti i giorni sul canale di Fiumicino dalla colazione al dopocena. Parliamo di un bar, ristorante e locanda che si rifà ai piccoli locali parigini, dove rifugiarsi per un calice e qualche assaggio. Come dicevamo, però, qui si inizia con il brunch del mattino e il servizio di caffetteria, con proposte dolci e salate. Si passa poi al pranzo. Occhio al menù con i piatti del giorno: linguine con pesto e cozze (11€) o tonnarelli con vongole, carciofi e pomodorini confit (12€)? Chissà. Si prosegue con l’aperitivo con vini alla mescita e carta delle birre e si finisce con una cena a base — perché no — un buon hamburger. Un’insegna diversa dal solito.

La sala di Indispensa Bistrot

Stabilimento Balneare

La Baia di Fregene

Ricordatevi di prenotare con largo, larghissimo anticipo per assicurarvi un tavolino alla trattoria di mare di Benny Gili, una delle insegne più amate in zona da sempre. Potrebbe capitarvi di pranzare a fianco di qualche chef “in borghese” nel suo giorno libero, il che è sempre ottimo indizio di qualità. Sono infatti molti i cuochi romani che vengono qui per un ottimo pasto a base di pescato del giorno e una bottiglia dall’ampia cantina della casa, completa di referenze da tutta Italia. In menù ci sono piatti ormai storici che fareste bene a ordinare, come la bruschetta con sarda affumicata e cipolle caramellate (8€), i gamberi rossi con stracciatella e crumble salato (12€) e la carbonara di mare (17€). Come si fa una carbonara così? Con uova, pesce spada affumicato, cozze sgusciate e pecorino. Quando i camerieri, alla fine, vi chiederanno se gradite il dessert, rispondete di sì e ordinate la crema catalana allo zenzero (8€). Dal 27 maggio 2023 La Baia ospita il progetto itinerante Soffio, in arrivo dall'Isola del Giglio: tapas, vini naturali, cocktail direttamente sulla spiaggia e tanta buona musica live.

Crudo di gamberi gobbetti de La Baia di Fregene

Stabilimento Balneare

La Scialuppa da Salvatore

La Scialuppa da Salvatore è uno stabilimento balneare e ristorante storico, punto di riferimento a Fregene da oltre 60 anni e aperto tutto l’anno. In cucina lo chef Fabio Di Vilio lavora con uguale dedizione pesce e prodotti dell’orto (dal terreno di famiglia a Maccarese), serviti d’estate all’ombra di ombrelloni di paglia o bungalow che guardano il mare. La cucina della tradizione è approcciata con creatività e tecnica e gestita spesso con un lavoro sui brodi, i fondi di cottura e le bisque. Antipasti freddi e caldi — ad esempio polpo verace con guanciale, salsa verde e patata dolce — primi piatti creativi e grandi secondi alla griglia. Poi l’immancabile frittura. Scontrino medio di 55€.

Crudo di gamberi e scampi de La Scialuppa da Salvatore

Stabilimento Balneare

La Vecchia Pineta

Sulla spiaggia del Lido di Ostia sin dagli anni ’30, questo stabilimento è un sorprendente esempio di architettura razionalista dello scorso secolo. La Vecchia Pineta gode di una terrazza spaziosa a breve distanza dal mare, dove ordinare i piatti che ci si aspetta da un’insegna solida e devota alla tradizione marinara: ci sono il tris di antipasti al quale siamo tutti affezionati (insalata di mare, triglie marinate e verdure julienne con mazzancolle agli agrumi, 15€), il risotto alla pescatora (18€) e il fritto di calamari e gamberi (22€). Non manca qualche secondo di carne e una carta dei dolci con gelati (6€), tiramisù (8€) e crème caramel (6€). Per andare sul sicuro.

Tartare di Tonno con maionese al lime de La vecchia pineta

Ristorante

L’Osteria dell’Orologio

Lo chef romano Marco Claroni, classe 1984, ha aperto questa insegna nel centro storico di Fiumicino nel 2009. La sua sede, davvero affascinante, si trova al piano terra di un edificio neoclassico progettato da Giuseppe Valadier a inizio Ottocento. In cucina Claroni lavora materie prime selezionate meticolosamente, come il pescato dei pescherecci che attraccano sul canale proprio di fronte. Per provare la sua personalissima proposta, dai sapori concentrati e con interessanti sperimentazioni sugli stagionati di pesce, si possono scegliere due menù degustazione: da sei portate a 65€ — con, ad esempio, carciofo ripieno di crudo e cotto di tonno, spiedini di polpo laccato, tagliolini al finocchio di mare, ricciola in salsa marinara e zuppetta di frutta e verdura — o da undici, a 90€.

La ricciola marinata dell'Osteria dell'Orologio

Ristorante

Molo Diciassette

Il Molo Diciassette ha preso il posto della prima sede de Il Tino (il ristorante di Lele Usai oggi a Fiumicino), un localino raccolto incastonato in una strada tranquilla del Lido di Ostia. L’interno è tutto nei toni del bianco, con dettagli marinareschi che dichiarano da subito gli intenti della cucina dello chef Simone Curti: ottimi prodotti ittici, proposti in modo semplice ma mai banale, eseguiti e presentati con cura. Oltre a variare in ogni stagione, il menù può riservare proposte quotidiane che vanno dalla tartare di tonno con maionese al vitello e asparagi, alle fettuccine al ragù bianco di polpo e broccoletti. Ad accogliere i clienti la cordialità del maître Fabrizio Moscara (anche lui, come lo chef, esperto pescatore). Antipasti tra i 13 e i 15€, primi 13-20€, secondi 18-20€.

Un primo di pesce del Molo Diciassette

Ristorante

Officina Culinaria

Progetto dello chef Giovanni Ciaravola, l’Officina Culinaria si trova in una traversa del lungomare di Ostia, comunque molto vicina alla spiaggia. Una trattoria di mare, sì, ma per intenditori che non disdegnano qualche proposta un po’ più creativa. Aperto a pranzo e a cena, e con un piccolo dehors che ospita alcuni tavoli nella veranda all’aperto, propone un menù degustazione molto conveniente: primo a scelta tra spaghettoni aglio, olio e vongole e strozzapreti (rigorosamente fatti in casa) con baccalà confit, crema di spinaci e limone candito, poi frittura di calamari e un dessert tra bavarese al lampone con yuzu e lavanda, biscuit alla vaniglia con crema al limone o mousse alla mora e grano saraceno. Il tutto per 50€.

La frittura mista di Officina Culinaria

Ristorante

Pascucci al Porticciolo

Gianfranco Pascucci è uno dei migliori cuochi della regione, per non dire dell’intero paese. Uno dei primi fautori della rinascita gastronomica di Fiumicino, ha attirato l’attenzione sulle enormi potenzialità di questo tratto di costa, da lui ribattezzato “Periferia Iodata” (nome che ha dato anche all’associazione no-profit che riunisce ristoratori e produttori locali). Il suo ristorante sul porticciolo turistico — con la sala e la cantina gestita dalla moglie Vanessa Melis — conferma una stella Michelin dal 2012, valorizzando pescato di prima scelta ma anche varietà meno nobili, trattate nella loro interezza e nel rispetto delle stagionalità. Il mare, inoltre, è considerato come un ecosistema più ampio: non solo pesci e crostacei, ma anche erbe salmastre, alghe e plancton, per concentrare in un boccone l’essenza del territorio. Menù degustazione da 130 e 150€.

Un primo di Pascucci al Porticciolo

Pizzeria

Pizzeria Clementina

Classe ’89, cresciuto tra i Castelli Romani e Fiumicino, Luca Pezzetta ha aperto la sua pizzeria sul Porto Canale a dicembre 2021 dopo importanti esperienze a fianco di Gabriele Bonci, maestro della pizza in teglia. Clementina ha preso il posto del vecchio cinema della città e qui il suo lavoro si concentra non solo su una varietà di impasti — focaccia agricola, pizza romana, al trancio e al padellino ma anche sontuosi lievitati salati e dolci — ma anche sulle stagionature di pesce, condotte con perizia nelle celle di conservazione a vista. Nascono così altissimi esempi di cucina di mare su antipasti e tonde, come la Capricciosa (che abbiamo già raccontato qui) con terra di olive e petali di carciofo fritti, prosciutto di tonno o ricciola e uova di muggine (18€), o la Nonno Ciro, a base di crema di carote, guanciale di suino, alici del peschereccio Nonno Ciro (per l’appunto) marinate, prezzemolo riccio e pepe (13€). La carta dei vini, gestita da Daniele Mari, raggiunge livelli da ristorante blasonato.

Spicchio di pizza al padellino con prosciutto di tonno, burrata e nocciole di Clementina

Pizzeria

Pizzeria Sancho

La pizza al taglio è lo street food preferito dai romani, in città come anche al mare. Lo conferma la famiglia Di Lelio, al lavoro dal 1969 col nonno Emilio e oggi condotta dal signor Franco insieme ai figli Andrea ed Emiliano. Non fatevi spaventare dalla coda all’ingresso e aspettate pazientemente per assaggiare un trancio di bianca ripiena di porchetta in crosta di patate, o una semplicissima pizza rossa. A detta di molti, è una delle migliori in circolazione. Il suo segreto è un impasto che lievita circa 72 ore e che quindi resta leggero e digeribile nonostante la generosità di topping e farciture. Considerate che anche i fritti, da Sancho, hanno un’aura leggendaria: non solo supplì a base di riso o tonnarelli — allo scoglio, al ragù di pecora, alla carbonara, alle rigaje di pollo… — ma anche pancia di maiale speziata. Aperto dalle 9 alle 16 tranne la domenica (mentre il sabato arriva anche a sera), vale senz’altro il viaggio.

La pizza rossa di Sancho

Ristorante

QuarantunoDodici

Al piano terra del Nautilus Marina, lo chef Lele Usai ha aperto la versione pop del suo ristorante stellato Il Tino, che si trova giusto al livello superiore. D’estate i tavolini all’aperto affacciano sul fiume Tevere, e si può venire dalla mattina fino all’ora di cena per una colazione di piacere o lavoro, un pranzo in famiglia o una cena romantica. La giovane brigata consegna piatti freschi, poco complicati ma sempre d’effetto, come la bruschetta di pane cafone con misticanza, provola affumicata e alici (12€), gli gnocchi di patate con seppie e zucchine (16€) o il pescato del giorno con asparagi e maionese al limone (21€). L’ambiente informale è l’ideale per chi vuole avvicinarsi a piccoli passi alla cucina gourmet.

La sala di QuarantunoDodici

Ristorante

Ristorante Il Tino

Lele Usai, classe ’77, ha trasferito il suo Tino all’interno del Cantiere Nautico Nautilus nel 2016, spostando il progetto dalla sede iniziale di Ostia. Le radici della sua linea affondano nella tradizione del litorale laziale, rivista e corretta alla luce di tecniche moderne e sapori internazionali. Premiato con una stella Michelin dal 2015, il ristorante ha un’unica sala dall’ampia vetrata, arredata con gusto moderno e gestita con passione per l’accoglienza. In un locale di questo livello è una buona idea provare un menù degustazione. Qui ce ne sono due: il “Prima Boa”, con sette portate a 120€, e il “Regata Daniele Usai”, con nove portate a 150€. Ci troverete antipasti esotici che ricordano un “Viaggio a Seoul”, come anche gnocchi di carote di Maccarese con calamaretti e aceto balsamico stravecchio.

Un piatto del Ristorante Il Tino

Ristorante

Ristorante Incannucciata

Il secondo ristorante mai aperto a Fiumicino è attivo dal lontano 1930. Incannucciata è dunque un’insegna di lungo corso, che porta avanti un’eredità di piatti classici senza la paura, di tanto in tanto, di proporli con qualche aggiornamento. Tenetela presente anche per una festa, una tavolata o un ritrovo tra amici: gli spazi lo consentono. Cosa si mangia di buono? Crudi misti ma anche antipasti caldi, come sauté di cozze o vongole e moscardini fritti; oppure un po’ e un po’. Poi zuppe di pesce, pescato del giorno alla piastra e fritture, insieme ad altri baluardi marinari come il risotto alla pescatora e gli gnocchi alla crema di scampi. Prezzi alla portata (45€, in media, per un buon pranzo).

Crudo di mare del Ristorante Incannucciata

Agriturismo

Santa Lucia Maccarese

Non esattamente sulla costa, dalla quale lo separano appena 3 kilometri, il ristorante e agriturismo Santa Lucia è un’oasi verde nel primo entroterra di Maccarese. O, per meglio dire, una residenza agricola con suite arredate con ricercatezza, due piscine di acqua salata, un solarium e una proposta enogastronomica all’altezza del contesto. Il ristorante èì aperto ai clienti esterni dal mercoledì al venerdì (solo a cena) ed è condotto da Daniele Lubei, executive chef classe 1985 con la passione per la sostenibilità e le filiere cortissime. I suoi menù sfruttano al massimo le produzioni agricole locali, con anche una degustazione vegetariana di cinque portate interamente dedicata (45€). Sulla carta dei primi segnaliamo il risotto alla vignarola (20€), da far seguire al pollo alla cacciatora (20€), per finire poi con la mousse di carote di Maccarese al miele e polline, gel ai frutti rossi e yogurt (8€). Cantina eccezionale.

La piscina di Santa Lucia Maccarese-2

Pizzeria

Maccarè

Il super pizzaiolo romano Stefano Callegari ha un avamposto anche a Maccarese, che conduce insieme a Fabio Benucci e Valerio Piccirilli. Grandissimi fritti, con supplì con vari condimenti che variano giornalmente (3 - 6€), e tonde dal cornicione misuratamente pronunciato. Sulla lavagna sono elencate tutte le interpretazioni fuori menu della tonda, che tengono conto della stagionalità spaziando su combinazioni mirabolanti. Potreste trovare la B.B.B. con bufala, bottarga e bourbon (15€), o l'Anacapri, con cinque varietà di pomodori, bufala e basilico (16€). Prima di partire con la degustazione, ricordatevi anche degli "scudi romani", dei bruschettoni che accolgono pollo alla cacciatora, coda alla vaccinara e altre tipicità locali (4€). La carta delle birre artigianali soddisferebbe qualsiasi publican.


Maccarè

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