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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ristrutturare

Muri portanti in casa: come riconoscerli e modificarli

I muri portanti sono lo scheletro della casa e per avere un open space in sicurezza vediamo come riconoscerli e modificarli

La ristrutturazione di una casa richiede tempo e attenzione. Se, ad esempio, si vuole creare un open space o ridisegnare gli spazi dell'appartamento, è necessario modificare, eliminare o spostare un muro portante. Ma come si può fare questa operazione in totale sicurezza?

Ogni casa, al suo interno, ha tramezzi, pareti divisorie e muri portanti: i primi due possono essere rimossi tranquillamente, ma quando è il muro portante a dover essere toccato, bisogna agire con le dovute accortezze.

I muri portanti, infatti, equivalgono allo scheletro della casa e sorreggono l’intero edificio trasferendo i carichi che vi gravano, direttamente alle fondamenta. Per impedire che la casa cada su sé stessa devono rispondere alle sollecitazioni orizzontali, come il vento ma anche alle scosse di terremoto.

Quindi se abbiamo intenzione di realizzare un open space dobbiamo sapere che una parete portante non può essere eliminata del tutto, ma si può modificare consultando un esperto che troverà la soluzione migliore.

Come riconoscere un muro portante

Per prima cosa è importante riconoscere un muro portante e distinguerlo da un tramezzo o da una parete divisoria. Per farlo è necessario conoscere la struttura dell'abitazione consultando un architetto, un ingegnere o un geometra che, piantina alla mano, sapranno individuare la parete principale.

In realtà, attraverso alcuni segreti, anche un non esperto può imparare a distinguere un muro normale da uno portante. Ecco come:

  • dallo spessore, i muri interni sono composti da tramezzi e pareti portanti, quest’ultime sono più profonde perché devono reggere l’intra struttura;
  • dalle travi, che poggiano tutte sul muro portante, quindi una volta individuate è semplice capire qual è la parete principale
  • dal rumore, basta battere un pugno in più punti, se sentiamo un rumore sordo allora abbiamo davanti a noi un muro portante;
  • se l'edificio è a più livelli, la parete principale sarà sempre quella che continua su più piani senza interruzioni fino alle fondamenta.

Cosa occorre per modificare un muro portante 

Per modificare un muro portante bisogna, comunque, sempre affidarsi ad un esperto e procurarsi una determinata documentazione.

Una volta consultato il professionista, il suo compito sarà quello di redigere il progetto definitivo in cui ci saranno tutte le informazioni necessarie da comunicare all’ingegnere strutturale. Quest’ultimo si occuperà di realizzare un progetto esecutivo completo al cui interno sono definiti i calcoli strutturali, la grandezza dell’apertura e i materiali che verranno utilizzati. La relazione deve essere presentata al Genio Civile, un organo periferico regionale su base provinciale, che dopo 45 giorni rilascerà l’attestato di deposito per l’autorizzazione dell’inizio lavori.

Per ottimizzare i tempi, le amministrazioni comunali permettono all’architetto incaricato di seguire i lavori, di dichiarare sotto la sua responsabilità penale, la possibilità di far iniziare i lavori nel giorno stabilito con il committente e che la opere strutturali verranno realizzate solo dopo aver ottenuto l’approvazione del Genio Civile. Questo vuol dire che in attesa dell’attestato, possiamo rimuovere i pavimenti, gli impianti e i muri non portanti.

L’architetto, prima dell’inizio dei lavori deve presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune di pertinenza dell’immobile. Inoltre, dovrà nominare un collaudatore dei lavori, un ingegnere iscritto all’albo da almeno 10 anni, che avrà il compito di controllare tutte le fasi di realizzazione e che si accerti che le norme di sicurezza siano rispettate.

Come si modifica un muro portante

Una volta ottenute tutte le autorizzazioni, si può intervenire sul muro portante e realizzare un’apertura con l’intervento degli operai che si occuperanno di:

  • puntellare il muro: è la fase più importante perché serve ad assicurare la stabilità dell’edificio attraverso puntelli e tavole da carpentiere che distribuiranno uniformemente il peso;
  • demolire: è il momento più delicato e il procedimento non è mai unico, ma si basa sull’esperienza degli esperti che seguiranno passo passo le diverse fasi di lavorazione;
  • cerchiare il muro: si tratta di sostituire lo stesso peso della muratura eliminata attraverso un telaio in acciaio detto appunto cerchiatura che viene realizzato da un fabbro seguendo alla lettere le indicazioni contenute all’interno del progetto;
  • rivestire il telaio: completata la cerchiatura si devono riempire i vuoti tra muro e struttura in acciaio con la malta. Trascorse 72 ore si rimuovono i puntelli e si procede con il rivestimento del telaio.

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