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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Redazione

Rappresentanza, crisi e nuovi strumenti

Il tema è complesso e, comprendiamo, delicato. Il grave momento sociale ha favorito il determinarsi di fenomenti di polverizzazione rispetto a consolidati sistemi di rappresentanza d'impresa, in diverse zone del Paese.

A seguito dei numerosi e rapidi mutamenti nel quadro istituzionale e legislativo nazionale e locale, e ad un sostanziale stallo nella gestione della crisi economica, sono giunte richieste e sollecitazioni tesi a ottenere spazi maggiori di dialogo, proposta e risposta, da dedicare alla materia del commercio nelle sue diverse articolazioni, così come a quella relativa all'artigianato, e alle piccole e piccolissime imprese più in generale. Abbiamo quindi avviato alcune riflessioni circa il ruolo da attribuire al nostro blog, ormai alla soglia dell'anno. Riflessioni delle quali vorremmo farvi partecipi, sperando in un vostro contributo fattivo, utile a innescare una discussione a tutto tondo sulla questione.

Come sapete, in questi primo anno di vita, il nostro (e il vostro) blog ha dovuto superare una serie di difficoltà tipiche di chi, per la prima volta, si confronta con strumenti nuovi e diversi da quelli

tradizionali. Grazie anche, e forse soprattutto, alla vostra volontà (e pazienza) nel leggerci, che non è mai, ad oggi, venuta meno, siamo andati avanti, cercando, nel tempo, di trovare sponde, collaborazioni, aperture su tematiche diverse, tali da consentirci di dare risposte a interrogativi e bisogni molto sentiti in questo periodo di crisi reale e a far conoscere alcune esperienze personali di piccoli imprenditori che si sono rivelate positive, curiose, attrattive.

Non tutto si è rivelato sempre, come si suole dire, "rose e fiori". Le difficoltà organizzative, la mancanza di tempo e risorse, spesso hanno accentuato sensazioni di scoramento, ma tutto ciò non ha mai impedito di rialzarci e continuare, in estrema sintesi di resistere, anche se Walter Siti, nel suo ultimo nato, vincitore del Premio Strega, sembra negarci anche l'utilità di ricorrere a ques'ultimo residuo verbo, tipica metafora dell'accerchiamento. Ma non volendoci ancora dare per vinti, pervicacemente, perseveriamo nella ricerca della giusta chiave interepretativa che possa consentire al nostro piccolo strumento di espandersi nella compresione e risoluzione della domanda.

Il panorama legislativo, burocratico e regolamentare su cui, nel nostro Paese e nella nostra Regione, poggia il sistema delle attività economiche, non è dei più lineari. L'accatastarsi di norme, a volte in contraddizione tra loro, di fonte e provenienza diversa (comunitaria, governativa, parlamentare, regionale o comunale), spesso non consente alle imprese di imboccare percorsi amministrativi certi nei tempi, nelle modalità e nella trasparenza, quanto mai necessari in tempi in cui la velocità istituzionale e burocratica deve almeno provare ad avvicinarsi a quella del mercato e dei suoi adeguamenti.

A fronte di ciò, nostra intenzione è quella di ricercare forme e contenuti, oltre che di puntuale informazione e commento, atte a favorire direttamente e indirettamente le relazioni tra pubbliche amministrazioni territoriali e imprese. Relazioni spesso difficili e complesse, sia per quanto riguarda singoli iter amministrativi sia più in generale per la fissazione di regole e principi valevoli per interi comparti e settori.

Il tema è complesso e, comprendiamo, delicato. Il grave momento sociale ha favorito il determinarsi di fenomenti di polverizzazione rispetto a consolidati sistemi di rappresentanza d'impresa, in diverse zone del Paese. Ciò non ha contribuito certo a rafforzare la capacità di interlocuzione delle imprese con i diversi gangli dell'amminisrazione pubblica locale e centrale oltre che del potere politico tout cour. Sistemi, localmente consolidati, di gestione nei rapporti tra organi dell'amministrazione e obsolete rappresentanze d'impresa, in particolare delle PMI, oltre a generare costo e chiusura su diverse tematiche di mercato, hanno costruito, nel tempo, una sorta di conventio ad excludendum rispetto ad altri territori (anche regionali) e ad altri soggetti (anche imprenditoriali), una sorta di mini enclave, gelosa di relazioni, procedimenti e micro-benefici, in sostanza "antichi" detentori delle teorie relative alla "burocratizzazione dell'impresa".

D'altra parte, la dominante ansia liberalizzatrice di stampo finanziario speculativo, portata avanti dalle politiche comunitarie e internazionali degli ultimi anni, una sorta di furia antroplogica creatrice di kaos calcolato e finalizzato a indirizzare capitali leciti, ma anche di dubbia provenienza, verso sponde preordinate, non ha costituito un corretto contraltare a quanto appeno sopra accennato. Una specie di reflusso "tacheriano", ma privo di consistenti elementi legati all'economia produttiva e manifatturiera e alla domanda reale.

Da tutto ciò, esce, a nostro avviso, impellente come non mai, il bisogno forte di rappresentanza (liquida) da parte delle imprese del nostro Paese. Rappresentanza di nuovo conio, contaminata dagli ultimi esempi di democrazia partecipata, e consultazione diretta degli iscritti. In cui sottoscrizione, adeguamento allo Statuto, versamento costante di contributi annuali o semestrali, sono parole che perdono il oro significato originario. In cui l'aggregazione è volontaria e rivolta a singole problematiche e questioni. In cui una volta realizzato l'obiettivo, la"compagnia si scioglie" per ritrovarsi ai successivi passaggi stretti. Naturalmente, il tempo tra una battaglia e l'altra, deve essere colmato da un attenta opera di assistenza reale, comunicazione e partecipazione. Ma per questo sono sufficienti pochi mezzi e risorse e un network immateriale.

In altri termini, i sistemi che hanno portato alla costituzione di movimenti e gruppi associati, ma che al momento del break even, spesso trovano difficoltà nel sostenere la massa critica, dovrebbero mutare pelle e sostanza, puntando l'obiettivo e lasciando che si formi spontaneamente un'aggregazione a sostegno, in piena autonomia e libertà di partecipazione. Nulla impedisce che anche forme consolidate di rappresentanza possano aggregarsi per una richiesta comune.

Il tema è importante, indubbiamente, perchè involge aspetti sociali e di dinamica economica oltre che legati alla rappresentanza, molto dibattuti a tutti i livelli. Nel nostro piccolo, ci piacerebbe provare a dare impulso a un cambiamento. Con le nostre forze, ma specialmente con il vostro sostegno.

Ninco Nanco

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