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"Per riempire le casse vuote il Comune aumenterà i canoni per il suolo pubblico"

Ma i mercati fanno sapere di aver già “pagato”

Quattro anni or sono l'Amministrazione Comunale, adottando una corposa manovra di bilancio, aumentò, tra l'altro, anche le tariffe sulle occupazioni di suolo pubblico. Si disse, come è uso fare negli ultimi anni, che le casse erano vuote e le colpe erano addebitabili alle precedenti giunte Veltroni. Non vi erano alternative, se non quella di aumentare le entrate, in particolare i canoni dovuti da esercenti di bar e ristoranti con servizio ai tavoli esterni al locale e commercianti operanti su area pubblica, mercati comunali compresi. Quando a fine giugno la Giunta Alemanno, come primo passaggio, aveva messo a punto ed approvato i numeri della manovra, si era detto e riportato (addirittura sul sito istituzionale e rimarcando con questo la virtuosa trasparenza), che a pagare di più gli aumenti sarebbero stati i pubblici esercizi del Centro storico (+ 125%), dal momento che le osp periferiche di bar e ristoranti sarebbero lievitate solo di un + 35%. Per le occupazioni degli ambulanti e dei mercati l'aumento avrebbe dovuto riguardare solo quelli operanti al Centro (+20%) , mentre le postazioni insistenti su tutti gli altri quartieri non sarebbero state toccate.

Le associazioni di categoria dei pubblici esercizi, in prospettiva del salasso, iniziarono una pressante azione di lobby, partendo dall'incalzare, dapprima, il loro assessore di riferimento (Davide Bordoni) e successivamente il suo omologo deputato alla definizione dei "conti" ( Maurizio Leo). Anche Alemanno finì per essere trascinato in una sorta di tavolo permanente di contrattazione. Ma le cifre dell'accertato disavanzo di cassa erano tali, che appariva impossibile fare sconti. Si ricordano ancora dirigenti di categoria usciti da una delle tante infruttuose con tanto di feroci comunicati stampa scritti a mano e con alcuni di loro diretti in tipografia per stampare manifesti infuocati contro la giunta e il suo sindaco. Tutti da affiggere fuori dai locali e annuncianti licenziamenti di personale, aumento dei listini e tanto altro ancora.

Restavano solo 48 ore prima della preannunciata approvazione in Consiglio e sembravano non esserci margini di trattativa per risolvere l'intricata vertenza. Poi quando più di un dirigente di associazione aveva gettato la spugna, a qualcuno dall'altra parte del tavolo venne la brillante idea (alzo di qua ed abbasso di là) di spalmare l'aumento su entrambe le categorie interessate, per i tavolini dei bar e dei ristoranti e per le bancarelle dei mercati, tutti beneficiati di un salomonico + 35%, tra l'altro avente validità retroattiva per chi aveva abbondantemente pagato.

I dirigenti delle organizzazioni sindacali del commercio ambulante che la sera precedente erano andati …. in ferie tranquilli che l'aumento del "cosap", e solo per chi operava nel Centro storico, era stato limitato al 20%, lessero la mattina seguente, sulle pagine dei giornali, che il Consiglio Comunale, nella stesura definitiva del bilancio, aveva sottratto dalle tasche di tutti i rivenditori dei mercati romani un bel gruzzoletto, che era servito a placare l'ira di ristoratori e baristi del Centro, alla faccia di chi si permetteva di vendere frutta e verdura al mercato di Portuense, piuttosto che a quello di Monte Sacro. Un bel trattamento di favore, non c'è che dire ….. Tanto che due anni più tardi la stessa Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma avrebbe potuto affermare che, in quell'anno, "le entrate da tariffa applicata agli operatori dei mercati, così come i costi di gestione sostenuti dall'Amministrazione, avevano sfiorato (97%) l'esatto bilanciamento".

I visitatori del blog si chiederanno perché tiriamo fuori questa vecchia storia. Lo facciamo perché il nuovo assessore al Bilancio della Giunta Marino, Daniela Morgante, sta trascorrendo il suo breve periodo di ferie. nel preparare la "bozza" della nuova manovra, che il Campidoglio dovrà approvare entro il mese di settembre. Ora come allora, ci viene detto, le casse comunali sono vuote, anzi di più. E i giornali ci fanno già sapere che i canoni per le occupazioni di suolo pubblico sono tra le voci che - si dà per scontato- subiranno un nuovo incremento. Accade sempre in piena estate, quando qualcuno, anche chi lavora al mercato, si permette di prendere qualche giorno di vacanza (sempre di meno in tempi di crisi nera). La storiella l'abbiamo ritirata fuori noi, soprattutto per lanciare un messaggio all'assessore Morgante e ricordargli che sulle occupazioni di suolo pubblico, i rivenditori dei mercati comunali hanno già dato e non vorrebbero essere di nuovo gabbati. Anche l'assessore Marta Leonori è avvisata.

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