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Dietro quel muro di Santa Silvia arriva l’appello disperato di Valentina

Un messaggio "postato" su facebook stamane ci ha messo di cattivo umore. Era un appello accorato quello che veniva da Valentina. Aveva letto che ci eravamo occupati del mercato dove, da un paio d'anni, lei aveva rilevato un'attività, nella speranza potesse rappresentare un lavoro dignitoso, seppur modesto. Ci avevamo messo un po' del "grottesco" a raccontare quanto avvenuto al mercato di Santa Silvia: il vecchio parroco, il muro sulla piazza che oscura la vista dei banchi, tutta una serie di piccole imprese commerciali in palese difficoltà. Una difficoltà che, probabilmente, non avevamo trattato con il giusto peso. Facciamo ammenda.

Ci eravamo limitati a stigmatizzare l'operato del Municipio, che si era reso responsabile, anche attraverso i suoi uffici tecnici, di una progettazione e di una realizzazione assolutamente sbagliate. Sarebbe bastato, che queste persone si fossero rapportate con coloro (ingegneri, architetti, geometri), che nei dipartimenti comunali preposti, alle Attività Produttive ed ai Lavori Pubblici, di mercati se ne sono sempre occupati, perché ne hanno visti progettati e costruiti parecchi. Se le nostre notizie non sono infondate il problema, in ultimo, era che il Municipio non fosse nemmeno riuscito a far superare, all'opera finita, quel "collaudo" necessario, che ne potesse garantire l'agibilità. Questo sarebbe avvenuto solo recentemente, ma tutta la situazione relativa anche alle autorizzazioni da rilasciare ai singoli operatori, sarebbe ancora rimasta come sub-judice.

La nostra Valentina è ancora in queste condizioni, opera con una reversale provvisoria, ha la chiara sensazione di essere impotente, se solo vuole che qualcuno si preoccupi di provare a risolvere le drammatiche problematicità che il mercato "sconta". Gli operatori hanno fatto del loro meglio per non gettare la spugna. Pur non essendo in convenzione, il loro plateatico se lo sono sempre pulito e l'hanno tenuto in ordine, come se fosse casa loro. Ma quella non è la loro abitazione, loro stanno lì per lavorare ed, in queste condizioni, con un mercato fatto "con i piedi", questo è impossibile farlo.Alcune attività hanno chiuso, non tutti hanno riconsegnato quel "pezzo" di carta, che li autorizzerebbe a lavorare. Nessun ufficio si preoccupa di porre rimedio a questa situazione. Non si sono mai visti ispettori venire a controllare la situazione. Prima delle ultime elezioni politiche e regionali, qualcuno si era fatto vedere, ma poi se ne sono perse le tracce.

Valentina ci chiede di lanciare un appello ancora più accorato. Al Sindaco Alemanno, all'assessore alle Attività Produttive, Bordoni, al presidente della Commissione Consiliare competente, Cassone. Ora che il Dipartimento di via de' Cerchi ha acquisito tutte le carte, qualcuno venga al mercato a vedere la situazione, ascolti quanto hanno da dire loro questi cittadini e si prendano da subito gli impegni, per i quali sia almeno possibile alleviare un disagio, che li sta portando alla disperazione.

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