rotate-mobile
RomaToday

RomaToday

Redazione

Come dobbiamo comportarci quando siamo nel bosco “a caccia” di funghi

Quarta ed ultima parte della Sicurezza Alimentare riferita ai Funghi

Nel mese di ottobre, complice il tempo atmosferico molto favorevole alla crescita dei funghi, c'è stato in Italia un vero e proprio boom nella ricerca delle specie fungine per autoconsumo. A questo ha corrisposto un inquietante aumento delle intossicazioni da consumo di funghi velenosi, che hanno avuto un aumento vertiginoso: più di 100 solo in Toscana (purtroppo con ben 7 morti), 250 solo all'Ospedale Niguarda di Milano nel mese di ottobre, 120 in Piemonte, "solo" una cinquantina in Trentino.

Ma come dobbiamo comportarci quando siamo nel bosco "a caccia" di funghi? Pur non esistendo regole univoche in materia, vi sono comportamenti ormai consolidati che è necessario seguire per rispettare l'ecosistema e per permettere la corretta proliferazione delle specie fungine. Innanzitutto bisogna scegliere un abbigliamento "a cipolla", cioè a strati, in modo da potersi svestire o rivestire tempestivamente in caso di necessità (freddo improvviso, pioggia, ecc.): è quindi indispensabile un piccolo impermeabile da utilizzare all'occorrenza, camicie a manica lunga per evitare punture di insetti o morsi, pantaloni robusti e leggeri, scarpe comode ma protettive.

E' buona norma dotarsi di cappello, zainetto, bastone e coltellino. In base alla normativa attuale è obbligatorio l'uso di cestini, preferibilmente di vimini, per collocare i funghi raccolti, in modo da permettere una maggiore dispersione delle spore, che costituiscono il vero e proprio seme dei funghi; non è possibile raccogliere funghi con cappello non ancora aperto o di dimensioni inferiori a 3 cm. di diametro (potremmo scambiare per buono un fungo non commestibile o velenoso), né raccoglierne in quantità superiori a 3 Kg., mentre non dobbiamo cogliere esemplari in eccessivo stato di maturazione, sempre per non renderne difficoltoso il riconoscimento; è buona norma non scavare a fondo lo strato del suolo o spostare in modo eccessivo foglie e ramoscelli, così come non bisogna distruggere esemplari ritenuti, a torto o a ragione, velenosi: l'ecosistema ha necessità anche della loro presenza per preservare il proprio equilibrio; infine non dobbiamo tagliare mai i funghi sul gambo, ma raccoglierli interi per permettere il loro corretto riconoscimento.

Ricordiamo sempre che siamo ospiti nel bosco, quindi non disturbiamolo con urla o schiamazzi inutili, non lasciamo traccia indesiderata del nostro passaggio (cartaccia, rifiuti, lattine, vetro, ecc.).

Maurizio Montomoli

Si parla di

Come dobbiamo comportarci quando siamo nel bosco “a caccia” di funghi

RomaToday è in caricamento