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Silvia Paoluzzi

A cura di Silvia Paoluzzi

Graduatoria sgomberi, nulla si può fare se non vi sono alloggi pubblici

Se a Roma dovessimo tener conto del cronoprogramma sugli sgomberi pubblicato ieri sul sito della Prefettura a firma del Prefetto Matteo Piantedosi, non ci basterebbero 2 mila alloggi per garantire a tutti il passaggio di casa in casa. 

A sorpresa in pole position troviamo il Metropoliz l'occupazione-museo sito in via Prenestina 913, di proprietà “Ca.Sa. SrL” occupato il 27 marzo 2009 e sul quale pende una condanna al risarcimento danni a carico dello Stato Italiano e del Ministero Interno. Seguono le già note Clinica Valle Fiorita e viale delle Province e altre 26 occupazioni. In lista troviamo anche l'immobile in via Napoleone III n. 8 di proprietà dell' Agenzia del Demanio occupato il 27 dicembre 2003 da Casapound. In questo caso lo sgombero è previsto per il ripristino di sicurezza e ordine pubblico, ma essendo decimo nella graduatoria della Prefettura inutile lanciare proclami sulla democrazia, l'immobile sarà liberato tra anni, con buona pace della Legge Mancino. 

Sono incoraggianti però le parole del sindaco Gualtieri che per la prima volta annuncia "la giunta sta lavorando ad un piano pluriennale di interventi, perché bisogna innanzitutto aumentare la dotazione". Una necessità che si è resa palese a seguito del report sulla povertà presentato dalla Caritas che evidenzia come la mancanza di alloggi pubblici incida sulle condizioni dei cittadini romani. 

Il problema è reale, a Roma mancano case per le famiglie in graduatoria, per chi si trova sotto sfratto e sotto sgombero. Un problema trentennale sviluppatosi da quando la questione dell'abitare è stata lasciata in mano alla speculazione dei palazzinari e agli affaristi dell'emergenza. Ora siamo al punto di non ritorno e i nodi stanno venendo al pettine. 

Ci potrebbe far ridere se la situazione non fosse così drammatica l'annuncio dell'Assessore alle politiche abitative Zevi che proclama la delibera di Giunta che porta a un complessivo 35% la quota di alloggi riservati all'emergenza abitativa. La percentuale di cosa? Sulle assegnazioni relative all'anno precedente.

Sui dati esatti c'è un piccolo giallo, ma prendendo per buona l'ultima intervista all'assessore Zevi, gli alloggi assegnati nel 2021 sono 200. Quindi calcolatrice alla mano all'emergenza abitativa andrebbero 70 alloggi da dividere tra sfrattati, sgomberati, donne vittime di violenza ecc… Non sono sufficienti neppure per liberare il Metropoliz e poi perché innescare una guerra tra poveri? Dobbiamo lavorare su progetti a medio e lungo termine senza sperperare denaro e per implementare il patrimonio pubblico. Per una grande sfida servono grandi Amministratori di cui il Comune di Roma e la Regione Lazio hanno bisogno. Amministratori in grado anche di parlare con le parti sociali coinvolte per raccogliere competenze e avviare una nuova stagione per questa città 
 

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