rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Sebastiano Celletti

Sebastiano Celletti

A cura di Sebastiano Celletti

Vigili offesi ed indifesi

Provo ad immaginare cosa potrebbe succedere se mandassi una lettera ad un giornale in cui comunicassi a tutti che i lavoratori della Coca Cola sono delle mer**. Oppure se scrivessi su un blog che i lavoratori della Plasmon devono morire ammazzati. In aggiunta a questo se postassi sul mio profilo facebook la foto di un bancario e dicessi che tutti i lavoratori dell’Unicredit devono spendere i soldi degli interessi sui mutui in medicine.

I nomi delle società sono chiaramente messi a caso e sono solamente a puro titolo di esempio.

Credo che si alzerebbe una levata di scudi da parte delle strutture dirigenziali che governano quei marchi per la difesa dei propri legittimi interessi e dell’onorabilità dei propri dipendenti. Ora mi pongo tre domande: perché l’azienda più grande del centro sud Italia non fa questo? Perché non è interessata alla difesa del proprio nome e del proprio marchio? Perché lascia maltrattare i propri lavoratori senza mai contrastare mediaticamente le nefandezze che vengono pubblicate su stampa ed internet? Io pretendo che si segnalino problematiche e disservizi che portano ad una cattiva qualità del prodotto venduto da questa azienda, ma quando si cade nella diffamazione pretendo con più forza la salvaguardia del marchio d’azienda.

Mi sento molto aziendalista in questo senso pur non avendo ruoli da dirigente o sindacalista in questa “fabbrichetta”. Il capo di questa azienda ha messo a libro paga molti dirigenti lautamente retribuiti con stipendi che viaggiano ben oltre i 150.000€. Se sono soldi ben spesi allora il prodotto finale venduto dovrebbe essere superlativo e incontestabile.

Se così non fosse allora i soldi non sono ben spesi e la società, prima di fallire, dovrebbe mandare a casa i dirigenti responsabili del fallimento delle politiche di marketing e customer satisfaction. Dimenticavo di dire che la “fabbrichetta” in questione è la Capitale d’Italia e che i lavoratori colpiti siamo noi.

Vigili offesi ed indifesi

RomaToday è in caricamento