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Sebastiano Celletti

Sebastiano Celletti

A cura di Sebastiano Celletti

Ecco cosa succede tutti i giorni a chi lavora in centro. Se solo fossimo di più ...

Succede questo a chi lavora tutti i giorni nel centro di Roma: che tu sia mandato di servizio in una piazza storica. Fa parte del normale servizio. Invidiabile agli occhi delle centinaia di turisti che affollano quotidianamente lo spazio. Insieme a te prende servizio uno sciame di persone che, come te, su quella piazza ci lavora ma illegalmente e creando discutibili scenografie intorno a paesaggi e scorci che altre realtà si sognano di avere ed, a volte, tentano di copiare.

Si trova di tutto nel panorama dell'illegalità. Dai borseggiatori ai venditori abusivi. Parliamo di attività che portano ad incassi che normali negozianti si sognano di avere pur avendo come socio di maggioranza lo Stato per le tasse che gli versano. Oggi tocca a me. Li conosco uno per uno e tutti loro conoscono me. Mi si chiede di contrastarli in tutti i modi ed io faccio quel che posso, anche se a chi sta fuori sembra la scena comica del gatto Top che insegue il topo Jerry.

Loro hanno una forza oltre all'essere di più, all'essere associati ed all'essere "senza nulla da perdere". Hanno la forza di sapere che la mia consegna è quella di "non prenderle". E parlo delle botte. Si delle botte perchè se intervengo rischio di prenderle subito. Se intervengo e domani sono di nuovo ancora io li nella stessa piazza qualcuno si ricorda di me e del mio viso. Loro sono sempre gli stessi ed io sono sempre li. Un numero sufficiente di colleghi mi consentirebbe di cambiare posto di servizio ogni giorno e di potere lavorare più serenamente.

Oggi Navona, domani Trevi, dopodomani Spagna e così via. Un numero sufficiente di colleghi consentirebbe di intervenire quotidianamente ed in forze per reprimere queste illegalità non solo con sporadici blitz che hanno l'aria solo di dare un contentino agli uffici stampa.

Mi si dice che a Milano siano 3000. Sono andato a verificare quanto è grande la città e risulta sia sei volte più piccola di Roma. Ecco. Vorrei avere in proporzione lo stesso numero di colleghi anche a Roma.

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