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A cura di sartoria-politica

Come Raggi, Meloni e Giachetti usano il social delle immagini

Politici in posa per le foto istituzionali ma non per Instagram

Non è un social per politici romani. Twittano e postano su Facebook con regolarità, anche sfruttando l’uso di fotografie, ma quegli stessi scatti difficilmente vengono usati su o per Instagram. Il network delle immagini e degli hashtag non piace a chi si era candidato a governare o governa Roma. Poco più di 1250 post, 99 seguaci e 145776 follower in tre. Perché se Giorgia Meloni, capogruppo di FdI; Roberto Giachetti, consigliere dem; Virginia Raggi, sindaco della Capitale, invadono la piattaforma del cinguettio e quella più conosciuta di Zuckerberg, evitano di inflazionare la propria reputazione sull’altra proprietà del giovane miliardario; gli altri competitor alle elezioni amministrative del 2016, Stefano Fassina e Alfio Marchini (completamente eclissato), sono completamenti assenti da quel luogo virtuale che, in Italia, conta 14 milioni di iscritti.

L’Instagram mania tra cucina, famiglia, viaggi, hobby e sport sembra non piacere ai volti più noti della politica capitolina. Pochissimi piatti da immortalare durante la preparazione, poche fotografie che li mostra sorridenti dopo una estenuante seduta in palestra, nessuna grigliata, ancor meno le gite fuori porta. Eppure è il social che dovrebbe rilanciare l’immagine, perché solo su questo punta, cercando di conquistare quelle fasce di giovani che si avvicinano al voto. Senza convincerli con l’eterna e inflazionata dimostrazione del politico sempre al lavoro, che non ha un momento per godersi la vita.

Il sindaco Virginia Raggi usa principalmente Instagram per dimostrare, per dare la sensazione dell’amministratore sempre all’opera. Allontanandosi dal target che dovrebbe, in realtà, raggiungere proprio usando questo social. Troppi scatti dedicati alla propaganda del M5s con i risultati raggiunti in un anno di governo, alle photo opportunity con i grandi della musica o dello sport; solitaria in questo mare l’immagine che la immortala con la candelina da spegnere. 

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Estrema solitudine, che mal si concilia con il sorriso usato, anche per la foto con la pizza da mangiare in Campidoglio. È a fine serata, è da sola, poteva essere evitata. Gli altri scatti, quelli con Francesco Totti, minano la sua fede laziale. Com’è lontana la prima fotografia, l’8 maggio 2016, in cui con il figlio partecipava a un pic-nic. Mancava oltre un mese al ballottaggio per la vittoria.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, stacca e di parecchio i suoi avversari. Oltre mille post, tanti con i militanti e con lo staff, mentre partecipa a un evento o durante un viaggio in auto. Una pubblicazione che risponde ai criteri del social è di quando guarda l’orizzonte, spiegando di poter ammirare l’Italia da qualsiasi angolazione. Azzeccata la felpa.

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Eppure alle prese con i fornelli e con l’orto di casa l’abbiamo vista la madrina di FdI. Una nuova rubrica, intitolata #dueminuti con Giorgia, che la mostra in una veste più familiare, vicino alla quotidianità. Il video sulla caprese ha fatto il boom di visualizzazioni: ottima l’idea di parlare, anzi di attaccare l’Europa che minaccia i nostri pomodori, la nostra mozzarella e il basilico. Peccato per la scelta del network da cui veicolare il messaggio.
Bobgiac chiude la classifica dei follower, poco più di un migliaio. Lo avevamo visto alle prese con le zucchine, con un piatto di pasta. Su Instagram, Giachetti prova a postare in modo eterogeneo: lavoro, militanti, feste dell’Unità, scatti con la figlia mentre si dirige – in treno – a una festa di partito, qualche paesaggio. E una triste foto di lui seduto sulla panchina della stazione di Terracina. Da solo, “in attesa”. Forse dell’ispirazione da social.

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Come Raggi, Meloni e Giachetti usano il social delle immagini

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