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Giovedì, 25 Aprile 2024
Romeni d'Italia

Romeni d'Italia

A cura di Miruna Cajvaneanu

Cosa mi ha insegnato la Romania

Marco Leone ha 35 anni e vive a Milano. Il suo primo contatto con la Romania risale al 2001, data del suo  matrimonio. Da allora il suo interesse e l’affetto per il nostro paese sono aumentati da un anno all'altro.

Marco, che ha studiato storia delle letteratura, parla e scrive perfettamente in romeno ed è molto attivo nella comunità, attraverso i social network. Pochi giorni fa ha scritto un messaggio toccante su Facebook, in romeno, dove parla della sua passione per un paese al quale si sente profondamente legato. Un paese che gli ha fatto scoprire il legame antico di latinità che unisce i due popoli.

"Cosa mi ha insegnato la Romania? Chi mi conosce dai forum dedicati alla comunità romena in Italia, che frequento dal 2001,  hanno potuto seguire il mio sviluppo spirituale e lo scambio di mentalità avvenuto negli ultimi 14-15 anni. A quell’epoca ero, lo confesso, un ragazzo appena sposato, a volte curioso e molto arrogante. Un ragazzo convinto della superiorità della nazione italiana al livello internazionale.

Convinto della correttezza delle mie idee, ho cercato di convincere anche gli altri che l'Italia aveva la migliore cucina del mondo, i più bei paesaggi e una storia incredibile, partendo dalla grandezza della Roma antica. Ero bloccato in preconcetti, molto orgoglioso, ma senza dubbio qualcosa che si muove sotto questo fuoco; un desiderio incessante di sapere e di guardare oltre, per capire cosa accade aldilà del mio campo visivo.

A distanza di anni, facendo un bilancio, scopro cosa mi ha insegnato la Romania e romeni in generale: essere più aperto, più accogliente e più tollerante verso le opinioni altrui. Nel frattempo, dopo un rapporto chiuso (così è la vita!), l'amore per la Romania e la sua lingua non è finito. Non ho mai smesso di imparare, fino al risultato che vediamo oggi (n.r. – Marco si riferisce allo studio costante della lingua romena).

Sono stato in un certo senso avvolto da un senso di appartenenza alla “romenità”, durante un processo che potrei definire opposto a quello che è successo duemila anni fa,  quando i romani antichi provenienti da tutta Italia arrivarono sulle terre al di là del Danubio.

Loro hanno piantato un fiore che non poteva appassire, nonostante il passare del tempo e il loro ritorno dalla Dacia: un fiore tra i più belli: la nostra latinità".


Chi è Marco Leone
Vive a Milano, dove gestisce una palestra con suo padre. Ha visitato la Romania, almeno una volta l'anno dal 2001 fino al 2010. Ci ha dichiarato che ogni giorno ascolta la radio o la televisione romena, per non perdere l’abitudine di comunicare in questa sua seconda lingua. La maggior parte la maggior parte dei suoi amici, con i quali è rimasto in contatto, sono in Transilvania, a Brasov, Sibiu, Sighisoara.

Cosa mi ha insegnato la Romania

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