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Romeni d'Italia

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A cura di Miruna Cajvaneanu

Comunità romena in italia: sono 60.000 gli imprenditori

1.131.839 romeni in Italia, tra cui 60.000 imprenditori: l’immagine della comunità secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2015

Alla fine del mese di ottobre è stato presentato ufficialmente il Dossier Statistico Immigrazione, edizione 2015. I romeni in Italia costituiscono la più numerosa tra le comunità straniere presenti sul territorio nazionale.  Per capire quali sono le principali caratteristiche della comunità, abbiamo parlato con Antonio Ricci, ricercatore IDOS e uno dei curatori del Dossier.
 
“Sorprendentemente scopriamo che la presenza dei romeni in Italia, non solo va consolidandosi, ma è cresciuto ulteriormente il peso quantitativo.
 
Sono 1.131.839 i romeni residenti in Italia nel 2014, ben 50 mila in più rispetto all’anno precedente. Questo dato è tanto più sorprendente se si considera che secondo Eurostat almeno 140mila romeni sono rimpatriati provenienti dalle diverse parti di Europa”.
 
La crisi, infatti, sembra non aver determinato un ritorno di massa nel paese di origine: “I romeni rappresentano oggi una comunità ampiamente diffusa in tutta la penisola, con un maggiore radicamento però nelle regioni centro-settentrionali. La presenza va consolidandosi, perché nonostante la crisi, una serie di indicatori dimostrano la forte dimensione familiare della comunità romena: mentre altre comunità hanno reagito alle difficoltà di sopravvivenza in tempo di crisi facendo rimpatriare una parte della famiglia, i romeni sembrano stringere i denti per mantenere la famiglia unita”.
 
La dimensione familiare della comunità è evidente anche quando si guarda al numero di minori romeni che studiano nelle scuole: “È così che troviamo oltre 150mila i bambini romeni iscritti nelle scuole italiane.
 
Oppure scopriamo che oltre 120mila bimbi di nazionalità romena sono nati in Italia negli ultimi 14 anni. Se entrasse in vigore in vigore subito la nuova legge sulla concessione della cittadinanza italiana che è ora in discussione al Senato italiano (l’intervista è stata realizzata a fine ottobre, n.r.) e se avesse un vigore retroattivo, un terzo di essi diventerebbe subito cittadino italiano, un terzo entro 5 anni e i restanti altri progressivamente”.
 
“Nonostante la volontà di resilienza, i lavoratori romeni hanno sentito duramente i morsi della crisi economica, - continua Antonio Ricci-  È vero che sono 770mila gli occupati nati in Romania, però è anche vero che la crisi ha accentuato l’inserimento in settori a basso valore aggiunto, o in posti di lavoro sotto qualificati, e comunque in condizioni di una certa precarietà con assunzioni ripetute nel corso dello stesso anno, intervallate da periodi di disoccupazione o di inserimento nel mercato nero”.
 
Tra le novità c’è la ricerca di inserimento lavorativo in settori alternativi: “Spicca innanzitutto il numero di occupati in agricoltura, salito a 100mila. Questo però è un settore tipicamente stagionale e i contratti sono quasi esclusivamente a tempo determinato. Dall’altra parte spicca anche il numero di chi ha deciso di farsi “artefice del proprio successo” scegliendo la via dell’imprenditoria.
 
Sono circa 60mila, il primo gruppo di imprenditori in Italia. In molti casi si tratta di imprese individuali, soprattutto nel settore dell’edilizia, che prendono contratti in subappalto, ma non mancano casi di imprese condotte da romeni di dimensione più ampia”.

Comunità romena in italia: sono 60.000 gli imprenditori

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