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Venerdì, 19 Aprile 2024
Romaneggiando

Romaneggiando

A cura di Claudio Colaiacomo

Il vicolo che non esiste

Provate a chiedere a un romano dove si trova vicolo del Moro, vi risponderà: a Trastevere. In realtà il vicolo non esiste in nessuna parte di Roma e probabilmente non è mai esistito. Il vicolo che sta a Trastevere, infatti, si chiama via del Moro. Perché allora tutti la continuano a denominare “vicolo del Moro”? Con una certa probabilità, la confusione deriva dal popolare racconto drammatico di Americo Giuliani Er fattaccio der vicolo der Moro, del 1911, ambientato appunto nel vicolo del Moro: "Abbitavamo ar vicolo der Moro io, co’ mi’ madre e mi’ fratello Giggi…".

Una via camaleontica, non solo nel nome, ma anche nell’abilità di trasformarsi durante il giorno e nel corso dell’anno. Le passeggiate migliori sono consigliate la mattina presto, quando ancora Roma sonnecchia ed è popolata solamente dai residenti del quartiere, dai negozianti e dagli artigiani intenti ad aprire negozi e laboratori. La strada sembra avere bisogno di sonno e di riposo prima di animarsi con l’attività frenetica di ristoranti e pub. Sul tardi si trasforma in una delle vie più frequentate dalla movida notturna. Meglio arrivarci da piazza Trilussa, poiché dopo aver percorso pochi passi vi accoglie la fragranza del pane appena sfornato dal forno La Renella. Un profumo da meditazione che rallenta le funzioni della mente e porta lontano, in un altro luogo e in un altro tempo. Come l’incenso che brucia e crea un senso di sacralità. Il forno profuma la via e arricchisce l’atmosfera semplice e familiare. Entrando nel negozio scoprirete che possiede un altro ingresso su via del Politeama. Sulla destra una porticina spesso aperta fa intravedere il cuore del panificio: i forni, il fuoco, la farina e i panettieri che, vestiti di bianco come la farina che li ricopre, sfornano pagnotte e filoni.

Da Roma perduta e dimenticata libro di Claudio Colaiacomo


 

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