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Venerdì, 19 Aprile 2024
Romaneggiando

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A cura di Claudio Colaiacomo

Il piccolo Vaticano

La scoperta di antiche tombe egizie ha sempre un grande risalto mediatico. Molti scrittori e registi hanno narrato lunghissime campagne di scavo tra la sabbia del deserto in cerca degli enigmatici sepolcri di faraoni magari protetti da terribili maledizioni. Durante la metà dell’Ottocento, un archeologo romano, Giovanni Battista de Rossi, si trovava a vivere un’esperienza analoga.

Niente deserto, piramidi o mummie intorno a lui, solo la campagna romana fuori porta San Sebastiano lungo l’Appia Antica. De Rossi stava portando alla luce, metro dopo metro, la catacomba più grande di Roma, quella di San Callisto. Cunicoli, decorazioni e sepolture si rivelavano ai suoi occhi mentre la pala e il piccone aprivano la strada. Lo stupore fu grande quando fu rivenuta una lapide che lasciava intendere di essere giunti in un luogo molto particolare. “Se lo chiedi, sappi che qui riposa unita una schiera di Beati. I sepolcri venerandi conservano i corpi dei Santi, ma la reggia del cielo ha rapito per sé le anime elette”, recitava la scritta in latino.

De Rossi aveva scoperto la cripta dei papi, da lui definita il monumento centrale di tutte le necropoli cristiane. Qui, nelle viscere della terra, tra oscurità e umidità, sono sepolti ben nove pontefici vissuti durante il iii secolo d.C. In quegli anni il cristianesimo era una religione clandestina, antagonista del paganesimo dell’impero, ed erano gli anni delle terribili persecuzioni. Quei pontefici regnarono per poco tempo, alcuni neppure un anno, e quasi tutti perirono di morte violenta.

I loro nomi sono Ponziano, Anterote, Fabiano, Lucio, Stefano, Sisto ii, Dionisio, Felice ed Eutichiano. Sisto ii trovò la morte proprio in questo luogo, decapitato dai soldati imperiali mentre era raccolto in preghiera. Di sei sepolture è stato rinvenuto l’epitaffio tombale originale, ad eccezione delle tombe anonime di Stefano, Dionisio e Felice che sono state identificate grazie alle numerose iscrizioni e dediche ritrovate. Questa straordinaria scoperta ci ha regalato un sito che oggi è meta di moltissimi visitatori, un luogo così sacro per la religione cristiana da essere soprannominato il piccolo Vaticano.


Da Roma perduta e dimenticata libro di Claudio Colaiacomo

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