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Nella Converti

Nella Converti

A cura di Nella Converti

Tor Bella Monaca

Gli spazi liberati dai clan di Tor bella Monaca vanno subito occupati

Questa mattina, alle luci dell'alba, il civico 50 di Tor Bella Monaca è stato liberato con l'intervento delle forze dell’ordine, dal clan Moccia che da più di 30 anni occupava alloggi popolari sottratti a chi ne ha davvero bisogno. È un’operazione di giustizia, là dove giustizia è mancata per troppo tempo ai tanti residenti onesti che vivono qui.

Tenuti in ostaggio da famiglie a cui quelle abitazioni sono servite per anni a gestire il traffico della droga. Costretti a tornare a casa la sera tra vedette armate, e occhi puntati addosso a controllarne ogni movimento, ogni parola, ogni gesto, perché non parlassero alla stampa, perché non portassero presenze indiscrete.

In quella torre sono stata spesso presenza indiscreta. E questa mattina alla notizia dello sgombero sono venuta qui, chiamata da alcune famiglie del posto, a seguire le operazioni che si stanno svolgendo, e tiro un sospiro di sollievo.

Certo, il ringraziamento alle forze dell'ordine.

Certo, i post in cui da più parti si esprime soddisfazione.

Certo, una capatina sul posto non fa mai male, alla presenza delle forze dell'ordine e della stampa, solo oggi che i clan nella torre sono stati cacciati via e i flash delle telecamere al seguito non sono più così pericolosi come lo sono stati fino a ieri.

A questo ormai i cittadini di Tor bella Monaca sono abituati. È un rito ciclico, che si ripete nel tempo. Quello del giorno della notizia, in cui Tor Bella diventa importante, meritevole di presenza e attenzione. E quello del giorno dopo. Il giorno dell'abbandono che ritorna.

Perché nonostante tutti gli sforzi, le cose qui inesorabilmente tendono a tornare com'erano, trovando ancora troppi pochi ostacoli sul loro corso. In giornate come queste si possono cogliere sfumature che a chi non è addentro alla realtà del territorio possono sfuggire.

Basta fare un giro nei gruppi Facebook del quartiere per capire, ad esempio, che neanche a poche ore dalla notizia, qualcuno sta già provando a rovinare la festa. "Loro" e i loro affiliati, che raccontano, camuffati da semplici cittadini, questo sgombero della polizia, come di un sopruso, con famiglie per strada e aventi diritto alla casa umiliati e abbandonati.

Ecco, la storia di sgomberi come questi, purtroppo esiste a Roma. Ne ho raccontato spesso qui, prendendo posizioni anche molto forti. Ma proprio non appartiene al caso di oggi.

Eppure, la guerra tra poveri innescata ad orologeria, la confusione, la disinformazione è già partita, e resterà qui a dividere i cittadini di Tor Bella Monaca quando le luci delle telecamere si saranno di nuovo spente. Il giorno dopo, appunto.

E invece, sebbene una famiglia, non appartenente al giro, sia stata purtroppo coinvolta perché in subaffitto (in queste ore cercheremo di capire come verrà trattato questo singolo caso) lo sgombero di questa mattina è uno sgombero che restituisce giustizia. Perché colpisce i clan, colpisce le mafie, e libera quelle case che tante persone oneste stanno aspettando in lunghe liste di attesa.

Oggi Tor Bella Monaca riconquista uno spazio, e tanti cittadini la loro serenità perduta. Oggi il messaggio per i clan è arrivato forte e chiaro: “Questa non è casa vostra. Gli abitanti di Tor Bella Monaca non sono di vostra proprietà”. Ma con onestà dobbiamo dirci che non basterà. 

Il bilancio del blitz di questa mattina ci racconta di droga sparsa ovunque, con gli ascensori interdetti ai residenti, per permettere il carico e scarico delle partite. Questa cosa, provano a segnalarcela, nel terrore di essere scoperti, troppi cittadini di altre torri del quartiere che oggi leggono dalla stampa la notizia di una torre liberata, tra la speranza che presto venga anche il loro turno, e la frustrazione che non arrivi mai.

E ancora: quante abitazioni liberate e poco dopo rioccupate. L'assegnazione delle case agli aventi diritto deve essere immediata, prima che il ciclo riparta.

Perché senza politiche di prevenzione, senza l'intervento delle politiche sociali, delle istituzioni chiamate a fare la propria parte, il rischio di vanificare questo lavoro è dietro l'angolo.

Ci sono decine di associazioni a Tor Bella Monaca, tra cui proprio Tor Più bella che qui fanno un lavoro straordinario, pagato sulla loro pelle, per denunciare una realtà, molto, molto più complessa di quella che le ricostruzioni di questi accadimenti fanno pensare.

Noi diciamo che gli hanno dato un messaggio importante, ma che la guerra è ancora lunga. E allora forse stiamo rendendo verità ai tanti cittadini che chiedono una presenza dello Stato che stenta a farsi sentire.

C'è un circolo vizioso e va spezzato. Lo si fa non solo liberando gli spazi fisici, ma anche riempiendoli di panchine, di lavoro, di servizi, di cultura, di istruzione. Insomma, di presenza dello Stato. Quando il giorno prima, porterà con sé un giorno dopo diverso, allora forse potremo dirci davvero soddisfatti.

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