"Shelter" poesie di Marco Giovenale
"Shelter" poesie di Marco Giovenale edito da Donzelli
Non si libera dagli aghi, se ne veste.
Vive nell’ultima stanza – ogni volta
sta varando il vascello con lo sguardo
nella fontana fuori, dove la potrebbero
condurre ma non vuole, dai sette anni
mentali e non mentali non si strecciano
il colore cenere – la testa, gli occhi.
Non possono trovarla assiderata.
Piuttosto a contare sul balcone, che sarebbe
il margine alfa della storia, da dove
la contesta e può ascoltarla; due
fibbie alle scarpe slacciate, rientra
sempre e cammina sempre scalza contro
la parete. Lì sta bene. Lì – dice alla fine
della casa – mi riconoscete.
Chi manca è più nitido,
si prende la ragione
Con estremo piacere vi segnaliamo un libro di poesie.
Shelter significa “rifugio”, “riparo”. Le poesie di Marco Giovenale sono ricche di immagini di case, di dimore e nascondigli: ogni tetto però, ogni ricovero se da un lato salva e protegge, dall’altro segrega, rinchiude, separa, disegna una cella possibile. I due elementi si implicano, non c’è l’uno senza l’altro, in una costante intermittenza tra asilo e prigione. Le poesie di questo libro, scritte nel solco di contrasti netti fra buio e luce, sono veri e propri veloci discorsi sull’inermità e sul rifugio, rispettosi della articolata sintassi del dolore che ci abita. In questo senso, si potrebbe dire che Shelter dialoga idealmente, con i bianchi e i neri nettissimi, scanditi, iterati nel segno fotografico di Mario Giacomelli, o di Francesca Woodman, ai quali deve climi, pensiero, sguardo. Un libro intenso, capace di sorprendere a ogni sua pagina, un nuovo fondamentale tassello del percorso artistico di una delle voci più interessanti della generazione dei poeti nati negli anni Sessanta. Shelter espande, modella e porta a compimento la ricerca e i risultati di una “poetica del luogo” che da tempo ha reso Giovenale noto nel luogo di luoghi per eccellenza: il web, la rete – dove i suoi interventi costanti anche come critico e prosatore sono seguiti con attenzione.