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Così ci uccidono: il reportage sull'Italia dei veleni arriva ad Albano

Mercoledì 20 ottobre verrà presentato ad Albano il reportage di Emiliano Fittipaldi dal titolo evocativo "Così ci uccidono"

Mercoledì 20 ottobre presso la Palazzina Vespignani di Albano Laziale verrà presentato a partire dalle ore 18 il libro di Emiliano Fittipaldi dal titolo suggestivo quanto evocativo di un terribile presagio “Così ci uccidono. Storie, affari e segreti dell’Italia dei veleni”.

Un reportage agghiacciante sulle relazioni tra industria, inquinamento e tumori. 35.000 morti e mezzo milione di malati: ogni anno sono queste le vittime delle sostanze tossiche che gli italiani mangiano e respirano. Un disastro nazionale di cui nessuno vuole parlare, una vera industria dell’avvelenamento che coinvolge nomi di spicco.

L’Italia è fra i Paesi più inquinati dell’Occidente, con un impressionante tasso di crescita dei tumori infantili e delle leucemie: le tabelle dell’International Agency for Research on Cancer vedono Sondrio e Biella al secondo e terzo posto della classifica dei casi di leucemia linfatica (ai primi quindici posti ci sono sette città italiane).

In Campania la mortalità per malformazioni congenite nei primi trenta giorni di vita è molto più alta rispetto al resto d’Italia e i bambini ammalati di tumore aumentano a vista d’occhio.

Anni e anni di indiscriminata contaminazione del suolo e delle risorse idriche hanno trasformato in veleno quello che mangiamo, minacciando in primo luogo la salute dei più deboli. Tutti ricordiamo le immagini di Napoli sepolta dai rifiuti, ma purtroppo quella dell’inquinamento non è un’emergenza episodica: è un giro d’affarienorme e spietato, che non tiene in nessun conto la vita delle persone.

Il termovalorizzatore di Colleferro e le discariche della provincia di Viterbo sono solo alcuni esempi nella mappa di un business che non guarda in faccia a nessuno. Nel suo libro, Emiliano Fittipaldi ci racconta una realtà inaccettabile, quella di un Paese in cui la malattia e la morte di molti cittadini, inconsapevoli e innocenti, non sono altro che il “danno collaterale” di un’industria senza pietà.

L’evento è organizzato e promosso dalla Fabbrica di Nichi Vendola anche per sensibilizzare la cittadinanza sulla costruzione dell’inceneritore di Albano alcuni giorni prima della manifestazione di protesta del 23 ottobre.

 

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