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Laura Corrotti

Laura Corrotti

A cura di Laura Corrotti

Il campo largo di Zingaretti nel Lazio non funzionerà

Da qualche giorno ormai non si fa che parlare del ‘campo largo’ di Zingaretti in Regione Lazio. Un tema sempre più attuale e al centro dell’attenzione al seguito degli eventi che hanno prima fatto cadere il Governo Draghi e successivamente costretto il segretario del Pd Enrico Letta a dichiarare di non poter fare alleanze con il M5s di Conte.

Fatti che hanno messo alle strette il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che dopo aver mancato di poco la poltrona di ministro del Governo Conte 2 e poi quella di candidato sindaco di Roma, trova oggi finalmente lo spiraglio per lasciare il ruolo di governatore e andare in Parlamento. Per farlo però ha dovuto allinearsi alle scelte del suo segretario e quindi scaricare il Movimento 5 stelle nazionale ma lasciando la mano tesa verso il Movimento 5 stelle contiano nel Lazio, il quale conta ben due persone all’interno della giunta; senza contare l’intero gruppo consiliare che da anni tiene in piedi la sua maggioranza. Gratificazione, sì certo, ma che presto si trasformerà in opportunismo ed egoismo a causa della situazione paradossale che lascerà in via della Pisana dopo la sua elezione.

Un campo largo quindi che nei fatti durerà molto poco, il tempo di raggiungere la nuova posizione politica all’interno del Parlamento, preferibilmente per lui in Senato, e poi potrà finalmente dimettersi e lasciare che il campo largo da lui tanto osannato raggiunga quel cortocircuito tale da non poter riuscire a tenere in piedi la maggioranza, sia sui temi che sulle alleanze.

Sui temi basti pensare che tra i punti messi in discussione da Conte (e quindi anche dai suoi seguaci nel Lazio) c’era il termovalorizzatore a Roma, lo stesso voluto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e che è costato al centrosinistra l’epilogo di un governo nazionale; nelle alleanze, invece, sarà ancora più curioso capire come i successori di Zingaretti riusciranno a far convivere il M5s con Azione, oltre alle rivalità sempre più accese tra le varie anime del Pd.

Insomma, dal campo largo di Zingaretti al campo aperto per il centrodestra. Una possibilità che non possiamo mancare.

Il campo largo di Zingaretti nel Lazio non funzionerà

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