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Laura Corrotti

Laura Corrotti

A cura di Laura Corrotti

L’emergenza abitativa merita più rispetto

Prendersela con la signora Lea, 95 anni, tentando di toglierle la casa popolare nel Municipio VIII per un vizio di forma dovuto allo stesso Campidoglio a seguito del decesso del marito e poi del figlio e regalare alloggi a chi occupa abusivamen-te gli stabili da anni causando danni economici alla città. E’ questo, in poche pa-role, il paradigma che ha contraddistinto - soprattutto nell’ultimo periodo - la politica grillina al comune di Roma con l’avallo del Pd in Regione Lazio che si traduce in un tentativo di correre ai ripari con tempistiche da campagna elettora-le.

Sono partite infatti le trattative per liberare gli stabili occupati abusivamente da anni nella Capitale: da via del Caravaggio dal 2013 in mano a 350 occupanti e costato fino ad oggi quasi 300 mila euro al mese per un totale di oltre 20 milioni di euro per le tasche dei contribuenti, sul quale si sarebbe raggiunto un accordo in cui si chiede agli occupanti abusivi di lasciare l'immobile in cambio di un ingresso nelle case popolari, tra Ater e alloggi comunali; fino allo stabile in via Maria Ade-laide dove agli stessi occupanti verrà trovato un alloggio popolare temporaneo, come si evince anche da una bozza di delibera, in cambio della riconsegna dell’immobile occupato di proprietà della Regione Lazio.
Una situazione che va a discapito delle migliaia di famiglie in attesa in graduato-ria da anni per una casa popolare e che si vedono, sistematicamente, passare da-vanti coloro che non sono in possesso dei requisiti necessari grazie a quello che è diventato a tutti gli effetti un vero e proprio metodo di una certa parte politica.

Da qui, ecco nascere un quadro di emergenza abitativa a cui nessuno riesce anco-ra a dare le giuste priorità ma che, anzi, tende sempre più a creare scorciatoie a possibili soluzioni alternative. Ad oggi non c’è nessuna visione da parte di questa amministrazione in tema di politiche abitative strutturali, con l’attuale andamen-to di assegnazioni degli alloggi (450 l’anno), i 13.500 nuclei familiari in lista do-vranno attendere circa trent’anni per avere una casa e se tale andamento venisse ulteriormente influenzato con il cambiare dell’ordine delle priorità, è molto pro-babile che parte di coloro che sono in graduatoria non vedranno mai una casa nella loro vita.
 

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