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Sabato, 20 Aprile 2024
La linea gialla

La linea gialla

A cura di Matteo Scarlino

Raggi Calimero aspetta il commissariamento per mollare la grana rifiuti

L'OPINIONE - La sindaca prefigura l'arrivo di qualcuno che dirà: 'per risolvere l'emergenza dei rifiuti serve un impianto fatto velocemente, senza norme, senza regole, ho io la soluzione'. Cosa stia facendo per evitarlo nessuno lo ha capito

"Arriverà qualcuno che dirà: 'per risolvere l'emergenza dei rifiuti serve un impianto fatto velocemente, senza norme, senza regole, ho io la soluzione'. Vi dico cosa  accadrà, cioè che si andrà in deroga per risolvere un'emergenza che non si poteva prevedere, che non si poteva risolvere in altro modo". Virginia Raggi sabato scorso, durante un evento antimafia dell'associazione DaSud, ha disegnato lo scenario futuro sull'emergenza rifiuti. Dopo aver raccontato di essere stata lasciata sola, reiterando una sindrome di Calimero che tanta presa ha tra i suoi fan sui social (meno, stante agli ultimi risultati elettorali, tra i suoi elettori), ha paventato di fatto l'arrivo di un commissario

Rifiuti, tre anni di nulla firmato Raggi: ecco perché Roma lercia è una responsabilità a 5 stelle

La prossima settimana il ministro Costa incontrerà la sindaca e il governatore del Lazio Zingaretti e più di un'indiscrezione racconta che potrebbe effettivamente arrivare il commissariamento. Cosa stia facendo lei per evitarlo nessuno lo ha capito. La sua inerzia, al contrario, mostrerebbe quasi un favore verso tale soluzione.

Da mesi nei fatti la città è senza assessore. E' stato disconosciuto un piano, quello presentato dalla Montanari, che doveva proiettare la Capitale nel futuro ma che ora è praticamente fermo al palo. Fallimentare il porta a porta per utenze non domestiche che doveva portare ad un sensibile innalzamento della differenziata. I progetti per gli impianti di compostaggio sono fermi o ritirati. Ama è nelle condizioni che gli ultimi giorni ci hanno mostrato: l'ennesimo cda dimesso, conti in rosso, impianti inesistenti e difficoltà a portare avanti la raccolta. Di idee nessuna e pur di fronte alla più che legittima volontà di non aprire discariche o inceneritori, rimane davvero incomprensibile, se non invisibile, la soluzione che l'amministrazione a cinque stelle propone per risolvere la grana rifiuti.

C'è, di base, l'impossibilità di decidere, di andare contro quanto promesso, ideologicamente, sui territori in campagna elettorale e negli anni delle lotte. Un Movimento diventato partito e prigioniero dei suoi storici no che oggi dovrebbero diventare dei responsabili sì. Di responsabilità però se ne vede poca, di propaganda tanta.

Un esempio? Quest'estate la sindaca ha portato a casa una vittoria politica: nella cabina di regia è riuscita ad imporre al ministro Costa un'ordinanza regionale che di fatto ha scaricato il da farsi su La Pisana. Approntato il documento cosa ha fatto la prima cittadina? Ha iniziato, neanche un'ora dopo dalla sua emanazione, a criticarlo. Ha iniziato una sequela di video in cui si mostravano impianti che, a suo dire, non accettavano rifiuti. I dati, nei fatti, l'hanno smentita, ma rimane evidente una narrazione: una forza di Governo a suo agio solo e soltanto quando deve mostrarsi come forza di lotta, avversata dal vecchio sistema che prova a combattere. Nel frattempo la Regione ha varato il piano rifiuti, trovando d'accordo il ministero a cinque stelle sulla necessità, per Roma di una discarica o impianto di stocaggio. Raggi fa finta di nulla, nel migliore dei casi, dice no quando la platea lo permette.

Ed ecco che arriviamo ad oggi, al commissario, a quel qualcuno che arriverà e proporrà soluzioni. Un qualcuno che a lei, sindaca, toglierà le castagne di questi giorni dal fuoco decidendo al posto suo, ma che lei non vede l'ora di combattere. Un qualcuno che, come da lei stessa prefigurato, dirà che "serve un impianto fatto velocemente, senza norme, senza regole". E a quel punto scatterà la lotta, il ricompattarsi dei grillini intorno alla sua figura di sindaca che ha detto no agli impianti. Una sindaca di lotta e di governo, pronta alle barricate con la fascia tricolore. Il governo del Vaffa, che non ha soluzioni, ma solo critiche e colpe da assegnare a soggetti o fatti che, nella narrazione del Calimero a cinque stelle, sono funzionali ad illudersi di avere ancora un consenso. Le soluzioni ai problemi possono aspettare: l'importante è poter costruire meme da dare in pasto ai social. 

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