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A teatro con Francesca

A teatro con Francesca

A cura di Francesca Ragno

Syrene al Teatro Vascello

Martedì 16 e mercoledì 17 Novembre il teatro Vascello di Roma ospiterà la prima nazionale dello spettacolo di Maria Grazia Sarandrea SYRENE

Martedì 16 e mercoledì 17 Novembre il teatro Vascello di Roma ospiterà la prima nazionale dello spettacolo di   Maria Grazia Sarandrea SYRENE.

Lo spettacolo è un caleidoscopio di danze, un vortice danzante su uno sfondo di video, immagini fotografiche, pitture e voce dal vivo. Infatti, il primo brano dello spettacolo che verrà eseguito è composto dalla nota musicologa italiana di fama mondiale Meri Lao.

I ballerini liberano una contaminazione di generi e stili che dialogano tra loro: il tango con il flamenco, il contemporaneo con le danze rituali, il ballo di Melusina figura leggendaria delle saghe cavalleresche con la liturgia di Yemaya, divinità delle acque del mare di origine afrobrasiliana, la madre degli orixas.

Sirene. Fantastiche creature per metà donne e per metà animale, oggetto di un culto antico. Creature portatrici di sapienza, di profezia, le cui facoltà saranno fatalmente oscurate e dimenticate. Sirene leggendarie e sirene dei nostri tempi rinnovano riti ancestrali. Sirene, sacerdotesse dei misteri, attrici di un tempo senza tempo. Attraenti guide per un viaggio senza ritorno.

La mitologia classica ha sempre presentato questo mito, guardando alle Sirene come ad una sorta di muse del mare, il cui dolcissimo  canto ammaliatore attirava i naviganti dapprima nell’oblio della loro patria e degli affetti, poi verso la rovina.

Syrene vuole essere una ripresa poetica del tema in forma coreografica, la riproposizione di una danza mitica, ancor più viva oggi, più urgente per noi. La ricerca dell’essere marino e acquatico di ognuno, fino alla scoperta (possibile?) dell’ibrido sirena. Il segno di un passaggio avvenuto, di uno stato di trasformazione della percezione del mondo, di una metamorfosi della esperienza del sé.

Una partecipazione rituale che, come ogni rito, chiede all’iniziato un acrobatico salto nel buio. Un tuffo nell’ambiguo mare della forma mutante e polimorfa della fluidità, l’impermanenza che siamo stati abituati a negare nostro malgrado. Una riconquista del Desiderio e della sua felicità. Allo stesso tempo, un rifiuto alle resistenze al cambiamento, alla nostra trasformazione.  

Infatti… solo chi è pronto all’ascolto saprà compiere quel salto, seguire quel canto melodioso,  conquistare quella armoniosa  profondità che è promessa di  vita.

 

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Syrene al Teatro Vascello

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