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A teatro con Francesca

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A cura di Francesca Ragno

Killer Joe: uno spettacolo da non perdere

Fabio Manniti, giovane attore romano, ha seguito per Romatoday lo spettacolo Killer Joe in scena al Teatro Vascello di Roma e ci ha raccontato le sue impressioni e sensazioni da spettatore e da "addetto ai lavori"

Per chi vuole andare a vedere qualcosa di rilassante, che mette di buon umore e non fa pensare, "Killer Joe" è sicuramente uno degli spettacoli che più di tutti mi sentirei di sconsigliare.

Va bene che l'autore è il Premio Pulitzer del 2008 e va bene che il cast tutto è composto da membri altamente qualificati su carta, ma mai mi sarei aspettato, guardando quella locandina che molto ricorda Romanzo Criminale, che alla fine di questo spettacolo sarei rimasto in silenzio per circa un quarto d'ora a rifletterci su.

In una zona di una qualunque borgata romana, una Roma che non è Colosseo e San Pietro, in una baracca dove vive una famiglia del sottoproletariato si svolge l'avvincente storia messa in scena a teatro. Chris deve molti soldi a un uomo pericoloso e, non potendo pagare il suo debito, decide di accordarsi con il padre Anselmo e la matrigna Chantal per assodare un killer (Joe, appunto) affinché uccida la madre e riscuotere, poi, i soldi dell'assicurazione sulla vita che sono intestati a Doroty, la sorella minore di Chris.

Non potendo pagare in anticipo Joe, Chris e Anselmo decidono di donargli i favori sessuali di Doroty (ventenne e ancora vergine) come caparra. Le cose, però, non vanno esattamente secondo i piani e, messi alle strette, gli uomini si comporteranno peggio delle bestie che si scannano tra loro.

La crudezza e il realismo con la quale vengono rappresentate le scene sembrano essere eredi di Pasolini sia per la scelta dell'ambiente sociale che per il linguaggio usato ma per la violenza di alcune situazioni, sembra di avere a che fare con una sorta di "Quentin Tarantino teatrale".

La coloritura del linguaggio e le invenzioni lessicali che solo il dialetto romanesco ci offre riveste l'intero testo di un umorismo nero che, a volte, fa dimenticare il tema e sembra di stare a guardare una commedia.

Lo stesso dicasi per i ritmi, sempre incalzanti dove i "botta e risposta" sono talmente veloci da strappare continuamente una risata dietro l'altra e, proprio al culmine dell'ilarità, subentra la cattiveria dei personaggi che ci ricorda che è tutt'altro che umoristico ciò che stiamo vedendo.

In poche parole: uno spettacolo assolutamente da non perdere.

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