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A teatro con Francesca

A teatro con Francesca

A cura di Francesca Ragno

Fino al 9 maggio "Camurrìa" al teatro dell'Orologio

L' Accademia Il primo - Compagnia Arnolfo Petri presentano fino al 9 maggio al teatro dell'Orologio di Roma "Camurrìa" per la regia di Arnolfo Petri. E' la storia drammatica di due detenuti che si confrontano con la vita e la paura della libertà

L' Accademia Il primo - Compagnia Arnolfo Petri presentano fino al 9 maggio al teatro dell'Orologio di Roma "Camurrìa" per la regia di Arnolfo Petri

La trama

Napoli, carcere di Secondigliano, sezione protetta, quella cioè degli "infami" e dei crimini "vergognosi".

Nelle penombre di una cella, due umanità a confronto: Salvatore, detto Totore, "guaglione" della potente cosca dei D'Urso, imprigionato per l'omicidio di un prete anticamorra, Don Alfonso Minniti, freddato otto mesi prima, durante le celebrazioni del Giovedì Santo; e Marcello, omosessuale, ed ex professore di Liceo della Napoli bene, accusato di adescamento di minore, il quale, per fuggire la sua triste realtà, ama identificarsi in Hedy Lamarr, la famosa diva cinematografica degli anni'40.
Nulla è come sembra.

Verità inquietanti e nascoste vengono confessate quando i due protagonisti si affrontano "corpo a corpo", in uno spietato scontro tra amore-odio, sogno-realtà, tenerezza e sopraffazione.

E' così che tra brandelli di un film melodrammatico, pagine di diari mai confessati, ricordi di infanzie terribili e di dolori mai sopiti, la distanza tra i due mondi alieni diventa vicinanza, fino al " sacrificio" che l'uno per l'altro compie.


Note di Regia

Camurrìa non significa Camorra, come si potrebbe facilmente dedurre. Camurrìa travalica il senso della legalità per toccare, nel più profondo dell'animo, quello della poesia e soprattutto dell'utopica speranza di abbattere le barriere sociali della diversità.

Una diversità mai raccontata apertamente, ma che viene alla luce attraverso il ricordo e il fuggire e rinnegare la realtà, trasfigurando la propria vita in quella degli altri, immaginandosi "Divi" e protagonisti di amori e felicità cinematografiche; per questo inverosimili.

Camurrìa è anche la storia di un amicizia nata inizialmente dalla costrizione a dovere dividere uno stesso spazio, quello di una cella carceraria, ma consolidatasi poi grazie alla solitudine di due uomini, separatamente privi di senso, ma che uniti ne formeranno uno, fino a sacrificarsi l'uno per l'altro: amare, pur non essendo omosessuale e morire, da innocente. La cella carceraria è fredda, cupa. E' una fogna che puzza di muffa.

L'unica fonte di calore è una piccola finestra dalla quale si intravede e si sogna il mondo. Un mondo fatto di interni familiari, di minestre calde e braccia affettuose pronte ad accogliere e consolare. Anche quest'ultime utopiche. La speranza è uscire. La paura è uscire.

Totore e Marcello, i protagonisti di Camurrìa, grideranno, "sottovoce", la loro voglia di comprensione, accettazione ma soprattutto di tenerezza. Ispirato liberamente alle atmosfere poetiche del "Bacio della donna ragno" di Puig, "Camurrìa"è un po' lo spettacolo "manifesto" della trilogia sul teatro dell'anima di Arnolfo Petri.

Cinque quadri, ognuno dei quali, caratterizzato da una propria luce e da intermezzi - variazioni sul tema di "Blue moon" - scelta musicale non casuale perché il titolo fa riferimento ad un modo di dire inglese "luna malinconica", ma indica soprattutto la terza luna piena nel caso in cui si hanno 4 lune piene in una sola stagione, evento rarissimo; così com'è, purtroppo raro, che la diversità divenga rispettata normalità.



TEATRO OROLOGIO - Sala GASSMAN
Via dé filippini 17° - tel.06.6875550

dal 27 aprile al 9 maggio

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Fino al 9 maggio "Camurrìa" al teatro dell'Orologio

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