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Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

Virginia Raggi, dal provino al probabile rinvio a giudizio. Quanto durerà ancora?

Quanto durerà ancora Virginia Raggi? E’ la domanda che a Roma, dall’arresto di Raffaele Marra in poi, ricorre più sovente. Non è semplice dare una risposta a questo quesito, poiché ciò che avviene nel Movimento 5 Stelle non segue dinamiche politiche. Ciò che decide le sorti degli esponenti grillini è legato a relazioni, simpatie ed antipatie personali, fedeltà più o meno riconosciuta nei confronti dei leader nazionali, contatti più o meno frequenti con la Casaleggio&Associati.

Leggendo il libro “Supernova” di Nicola Biondo e Marco Canestrari, in uscita proprio in questi giorni, che rivelerebbe parecchi retroscena del Movimento 5 Stelle, dalla sua genesi sino ai giorni nostri, si apprende che Virginia Raggi fu scelta direttamente da Gianroberto Casaleggio. Bastò una telefonata del Guru pentastellato alla diretta interessata.

Tutto ciò è vero, ma c'è di più. Una fonte interna al Movimento 5 Stelle, un anno fa, mi raccontò come andarono le cose. Vicenda alla quale accennai in uno dei miei post su questo blog. La Casaleggio organizzò un vero e proprio provino agli ex “Magnifici 4”, allora consiglieri capitolini di minoranza dei Cinque Stelle: Marcello De Vito, Daniele Frongia, Enrico Stefano e Virginia Raggi. La Casaleggio li convocò a Milano in uno studio Tv e furono sottoposti ad un talk show simulato di ben 4 ore, bersagliati da una serie ininterrotta di domande. Con le telecamere che li inquadravano in primo piano, sotto l’occhio attento di alcuni esperti della Casaleggio che prendevano nota di ogni minimo movimento del corpo, espressione del viso, tono di voce, tralasciando il contenuto delle loro dichiarazioni.  Al contenuto avrebbero poi provveduto gli strateghi della comunicazione. De Vito apparve impacciato, Frongia troppo grigio ed elitario, Stefano inconsistente, Raggi efficace e coinvolgente. Almeno agli occhi degli esperti lì presenti. Di fatto, la stessa scena che si presentò agli occhi degli spettatori italiani quando, nell'ottobre del 2015, i "Maginifici 4" furono ospiti di Lucia Annunziata in "In mezz'ora" su Rai Tre. 

Al termina di questa vera e propria audizione, nessuno dei giudici espresse giudizi nei confronti degli interessati. Ai quattro provinati furono fatti i complimenti e ciascuno iniziò a coltivare il sogno di potersi candidare a sindaco di Roma. Qualche mese dopo si svolsero le “Comunarie”. Si capì ben presto come, al di là dei provini e dei desiderata della Casaleggio, De Vito poteva contare su un cospicuo numero di preferenze reali dentro e fuori il Movimento 5 Stelle. Consenso derivante da un lavoro ventre a terra fatto su Roma in stretta collaborazione con la sua referente politica alla Camera dei deputati Roberta Lombardi. La Casaleggio, avendo maturato la scelta di puntare su Virginia Raggi, per mere ragioni di marketing politico, corse ai ripari, assicurandosi i voti di Frongia, che infatti si ritirò dalla disputa, facendo convogliare i suoi voti sulla futura sindaca. Tutto deciso in una manciata di giorni. In fin dei conti, il dossieraggio ai danni di De Vito, ad opera dei sostenitori di Raggi interni al Movimento 5 Stelle, poteva anche essere risparmiato. Ma il responso degli esperti della comunicazione della Casaleggio a favore di Raggi era ancora di là da venire e c'era un clima da "fratelli coltelli" tra le due principali correnti del Movimento 5 Stelle romano. 

Oggi il Movimento 5 Stelle vuole liberarsi di Virginia Raggi. Ma c’è ancora indecisione sulle modalità. Le strade sono due: attendere che Roma vada in default, non riuscendo per esempio ad approvare il bilancio consolidato entro il 30 settembre ed  aprendo quindi le porte alle procedure preliminari che porterebbero al commissariamento, gettando al contempo la colpa sulle passate amministrazioni che hanno creato l’ingente debito pubblico della Capitale, tanto da renderla ingovernabile. Oppure, dismettendo la sindaca per via politica, dichiarando, magari dopo il suo probabile rinvio a giudizio, di essersi sbagliati.

Nella prima ipotesi, Raggi durerà sino a fine anno. Nella seconda, la sindaca potrà rimirare il panorama di Roma dal suo balconcino almeno sino alla prossima primavera.

La pubblicazione proprio in questi ultimi giorni delle chat dei "4 amici al Bar" (Virginia Raggi, Daniele Frongia, Raffaelle Marra e Salvatore Romeo), assieme ai messaggini tra l'avvocato Pieremilio Sammarco (ex dominus dell'allora praticante Raggi) e Marra e tra quest'ultimo e la sindaca, lascerebbero presupporre che la strada più probabile sia la dismissione della sindaca da parte del Movimento 5 Stelle. Un fardello che, gravato dal rinvio a giudizio, sarebbe troppo pesante per la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche.

Virginia Raggi, dal provino al probabile rinvio a giudizio. Quanto durerà ancora?

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