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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

Il Pd Roma secondo Barca ed Orfini? Una Viennetta

Una volta sugli scaffali delle sezioni del Pci ci potevi trovare “Il Capitale” di Karl Marx. In quelle della Margherita, “Morale e politica” di Don Sturzo. Nei circoli del Pd di oggi deve esserci “Suburra”, il romanzo preveggente del duo De Cataldo-Bonini. Secondo la pubblicazione del report intermedio sulle condizioni del Pd Roma di Fabrizio Barca, il professore universitario prestato al partito, che ha sguinzagliato in giro per i circoli romani una squadra di giovani ricercatori universitari, tutti rigorosamente non iscritti al Pd cattivo (ma neanche a quello buono), non ci sono più dubbi.

Il Pd Roma è come la Viennetta.

Uno strato “buono” sopra, uno “cattivo e pericoloso” sotto e in mezzo, un tenerissimo strato di partito inespresso. Dopo la grande scoperta che “Ad Ostia c’è la Mafia!”, Matteo Orfini, commissario inviato da Matteo Renzi a riformare il Pd Roma, fa un’altra grande scoperta: il Pd Roma è malato! E difatti, è lo stesso Orfini che avalla la relazione del professor Barca. Quest’ultimo è iscritto al circolo storico di via dei Giubbonari. Circolo ospitato in una sede che, tra l’altro, è al centro della querelle degli immobili del Comune di Roma affittati a prezzi stracciati. E nonostante ciò, moroso per circa 130mila euro.

E verrebbe da dire che se proprio Fabrizio Barca dovesse iniziare a ripulire il Pd, che almeno convinca il suo Partito a rientrare del debito nei confronti del Comune. Ma “quisquilie” direbbe qualcuno. La cosa però non è di poco conto, soprattutto perché molti dei circoli, intervistati dai gioiosi ricercatori di Barca, il fitto se lo pagano da soli, non essendo ospitati in immobili di proprietà del Comune di Roma. E questi circoli, se sono morosi, vengono chiusi e gli attivisti sbattuti fuori dai proprietari. Ma la ricerca del Professore vola alto e non può certo badare a queste volgari piccolezze.

Leggendo la relazione di Barca, avallata ieri dal commissario Orfini, che ha affermato con il piglio deciso di un gattino mannaro "purtroppo è la verità", non si può non rimanere colpiti dall'ingenua sorpresa nello scoprire che molti circoli del Pd di Roma sono “cattivi cattivi”. Anzi di più. “Pericolosi”. Ma poi ci si chiede: ma quei circoli così cattivi e pericolosi sono gli stessi che hanno incoronato, per mezzo delle Primarie, il candidato a sindaco di Roma Ignazio Marino, e poi per mezzo delle Parlamentarie i candidati alla Camera e Senato, per poi finire con il segretario-premier Matteo Renzi?

Sì. E poi ci si chiede: ma perché allora questi circoli cattivi andavano bene quando servivano a costruire le carriere politiche di sindaci improvvisati, parlamentari nominati e di un segretario-premier decisionista, e ora, che tutti hanno messo al sicuro la propria carriera politica, devono essere spazzati via? Perché la cattiveria e la pericolosità del Pd Roma sono state bene accette fin quando chi doveva far carriera l’ha fatta. Adesso è tempo del partito liquido, anzi gassoso. Questi circoli, che sono pur sempre pesanti, perché sedi fisiche nelle quali gli attivisti si incontrano, discutono, parlano, sono d’intralcio. Andava bene gonfiare le tessere, fintano che, chi doveva diventare sindaco, parlamentare e segretario del Pd, avva necessità di creare consenso. Ma #Adesso basta! Che venga Barca a fare piazza pulita con il suo report da consulente aziendale, con la benedizione di Matteo Orfini, luogotenente a Roma del Matteo nazionale. Ultima riflessione.

L'immagine evocata da Barca per spiegare il Pd Roma (solo quello romano viene da chiedersi?) assomiglia tanto alla “Terra di mezzo”, famigerata espressione coniata da Massimo Carminati, boss di Mafia Capitale. Una “Terra di mezzo”, dove sopra starebbero i militanti buoni ma impotenti, sotto i dirigenti corrotti e pericolosi. E nel mezzo? Una pletora di amministratori ed eletti, pronti ad usare i militanti buoni del piano di sopra come carna "da macello" per il tesseramento e le clientele e, allo stesso tempo, facilitati nel disporre dei dirigenti pericolosi del piano di sotto, come esercito cammellato da schierare nei momenti congressuali ed elettorali. Non c'è che dire. Il cerchio è chiuso. Ricordate lo slogan con cui Ignazio Marino si era candidato a Roma? “Non è politica, è Roma”. Ecco, il duo Barca-Orfini sembra che voglia rilanciare: Il Pd Roma? “Non è politica, è Mafia”.

Il Pd Roma secondo Barca ed Orfini? Una Viennetta

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