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Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

Il destino di Virginia Raggi: indifferenza ed astensionismo

L'indifferenza. È ciò che sta uccidendo l'amministrazione Raggi e con sè Roma. L'indifferenza dell'opinione pubblica sulle questioni cittadine. Alla vigilia dell'elezione di Virginia Raggi, il Movimento 5 Stelle aveva promesso la rivoluzione. Lo scardinamento dello status quo. Ma già all'indomani della scontata vittoria, c'erano i chiari segnali di una inesorabile continuità con la peggior politica italiota. Bisognava pagare i debiti verso quelle filiere che avevano assicurato la larga vittoria. Le stesse clientele che avevano garantito ingenti pacchetti di voti ai predecessori di Virginia Raggi. 

Così, durante il primo anno di amministrazione a 5 stelle, abbiamo assistito ad un azione di governo che ha garantito i diritti acquisiti dei dipendenti pubblici,  ben suppprtati dai sindacati, con mille rassicurazioni sul pagamento del salario accessorio a pioggia, nonostante le controindicazioni del Ministero delle finanze; dei dipendenti delle municipalizzate, già caratterizzate dalla parentopoli di Alemanno; delle centinaia di dirigenti dell'Ama, Acea e Atac, i cui emolumenti sono rimasti invariati ed intoccati, nonostante lo spaventoso buco di bilancio; dei tassisti, nucleo ben strutturato e combattivo, capace di garantire consenso, a scapito dell'apertura reale al libero mercato; dei bancarellari, riottosi a far applicare la direttiva comunitaria Bolkestain e beneficiati dalla conservazione del "modello Tredicine".

D'altronde, le premesse erano già chiare nei primi tre mesi della giunta Raggi. La priorità del sindaco era sistemare i suoi accoliti del "raggio magico", arrivando anche a cooptare pezzi esterni al Movimento, già invischiati in un recente passato con potentati poco limpidi dell'era alemanniana. 

La favola della rivoluzione 5 stelle è presto tramontata, a beneficio di una gestione del potere degna del peggior clientelismo e familismo politico. 
Dinnanzi a tutto ciò, i cittadini romani stanno preferendo opporre la propria indifferenza. Non  ci sono proteste, le piazze sono vuote e il dibattito cittadino è svilito. Il sindaco Virginia Raggi che distribuisce i volantini per l'Opera di Roma a piazza Navona,  nella più totale indifferenza dei cittadini, è la cifra stilistica di questo periodo storico della Capitale. 

L'indifferenza va a braccetto con l'astensionismo. Ineluttabile destino che caratterizzerà le prossime elezioni amministrative della Capitale. Quando a decidere il prossimo sindaco di Roma sarà la maggioranza della minoranza.

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