rotate-mobile
Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

Classificazione dell'homo renzianensis

Per non dare adito a sterili polemiche, eviterò di esplicitarli. Ciascun lettore potrà associare a ciascuna categoria il nome che più gli aggrada e che reputerà più opportuno

L’Homo Renzianensis, ultima metamorfosi, in ordine di tempo, del consenso popolare di larga scala nazionale. E’ chiaro che per ogni categoria di questa classificazione ho più di un nome in mente. Ma per non dare adito a sterili polemiche, eviterò di esplicitarli. Ciascun lettore potrà associare a ciascuna categoria il nome che più gli aggrada e che reputerà più opportuno. Prossimamente classificherò l’homo anti-renzianensis.

1 - ll renziano senza memoria: colui che non ha memoria del passato, incapace di pensare all'Italicus, laddove si parla di Italicum. Non ha memoria perché non legge, fatta eccezione che per gli status Fb e i twitt dei propri conoscenti. Orienta il suo voto in base al numero di apparizioni televisive del leader di turno. Non ha mai votato Berlusconi, al massimo Grillo e, ancor prima, poco convintamente il Pd. Anti-berlusconiano non per convinzione intima, ma perché dirsi berlusconiano non è in tono con gli ambiente radical - chic che frequenta nel fine settimana. Per lui il termine "pop" non è la rappresentazione autentica del sentire popolare, ma l'arte di essere "paraculo". Finendo per oroginare il concetto di "para-pop".

2 - Il renziano imbarazzato della prima Leopolda: colui che è diventato renziano in seguito alla prima Leopolda, al suono della "rottamazione" e del "Big Bang". Oggi ha capito che una rivoluzione radicale di tipo culturale non è possibile e quindi abbozza. Abbozza sul connubio di Renzi con gli apparati del Pd locale e nazionale, abbozza sulla vaghezza di Renzi circa le unioni civili, abbozza laddove si rinnega il voto di preferenza per soddisfare il diktat di Berlusconi. Abbozza su tutto quello che può abbozzare. Tutto, pur di vincere e magari guadagnarsi un posto al sole.

3 - Il renziano opportunista della seconda Leopolda: ha capito con un po' di ritardo che Renzi è il treno giusto. Ma in realtà, a ben guardare, è stato Renzi che ha cercato l’opportunista. Testimonial dell'apparato, quello che insultava senza peli sulla lingua i primi renziani (come gli antichi Romani che perseguitavano i primi Cristiani), ha barattato la propria coerenza politica per un posto. In molti casi, si tratta delle terze e quarte linee dei caminetti dei maggiorenti del Pd post-comunista e post-figgiccino. In altri casi, si tratta degli orfani di Rutelli, del modello Roma, di quelli che insomma un posto lo hanno sempre trovato. Nonostante tutto e tutti.

4 - Il renziano becero: votava la destra del Mis, poi ha votato Berlusconi, per passare a votare, in questi ultimi tempi incerti, il centro paludoso casiniano e casinista, oppure se n'è stato a casa disertando le urne. Oggi voterebbe Renzi, riducendo il dibattito a "Questo è Forte!". È un po' il siùr Brambilla che, orfano del "ghepensimì", passa da un appannato Berlusconi ad uno brillante Renzi. Non si è mai posto troppi problemi di coerenza politica, semplicemente perché, come la stragrande maggioranza degli Italiani, non gli frega nulla del dibattito in punta di coltello. Che si risolvano o meno i problemi, il becero ama stare dalla parte del più forte o almeno di quello che appare tale sino all'ultimo istante prima del voto. Un po' come chi tifa Juve: gli piace vincere, comunque sia.

Classificazione dell'homo renzianensis

RomaToday è in caricamento