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Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

L'Acea di Virginia Raggi. Ok su spoil system. Assente su emergenza idrica

Virginia Raggi e i suoi accoliti sono stati lesti nel nominare i vertici di Acea, mentre si sono rivelati bradipi nel far arrivare riscontri a fronte di un’emergenza idrica che, nel Lazio e a Roma, si stava profilando già dallo scorso novembre. Bastava analizzare i dati delle precipitazioni annue e partecipare alle riunioni del Consorzio del Lago di Bracciano per comprendere che la situazione sarebbe precipitata. Sedute alle quali hanno partecipato tutti gli attori in gioco (i tre comuni lacustri di Bracciano, Trevignano ed Anguillara Sabazia), con la Regione Lazio sempre attenta a seguire lo svolgersi degli eventi, mentre Virginia Raggi, nella doppia veste di sindaca della Città Metropolitana di Roma e di socio di maggioranza dell’Acea, si era ben guardata dal presenziare e tenere sotto controllo la faccenda. D’altronde, le nomine in Acea erano già state fatte. E quindi, di cos’altro preoccuparsi?

La sindaca aveva da pensare ad altro. E infatti, se si guarda alla sua bacheca Facebook, dell’emergenza idrica non se ne parla, tranne che per difendere la ridicola ed inutile chiusura di una manciata di nasoni in giro per la città. Mentre abbondano i post sugli ultimi cavalli di battaglia buoni per cavalcare l’opinione pubblica: dall’annuncio trionfante della “Formula E” all’Eur, ai video dell’audizione in Commissione della Camera sulle Periferie con decine di annunci coniugati al futuro, sino ad arrivare ad una mini-clip video che vede la sindaca soffiare sulle candeline di compleanno, per finire con la sua terrea presenza nell’aula bunker di Rebibbia alla lettura della sentenza di primo grado del processo Mafia Capitale.  L’emergenza idrica, almeno sino alla giornata di oggi non ha mai minimamente sfiorato i suoi pensieri.

Semmai, l’Acea è stato un tema al centro dei pensieri della sindaca solo quando ad aprile bisognava nominare i nuovi vertici. Infatti, da un articolo di Vincenzo Bisbiglia per “Il Fatto quotidiano” del 3 aprile scorso, si apprende come Raggi sia stata solerte ed efficiente solo quando si è trattato di spartire le poltrone dell’Acea tra le varie anime del Movimento 5 Stelle, “Come detto, Virginia Raggi questa volta ha avuto la possibilità di non scontentare nessuno, assegnando un ruolo a ciascuna delle principali anime che compongono la sua amministrazione e la maggioranza che la sostiene. Se l’ad Stefano Donnarumma è indicato come persona gradita alla componente lombardiana, con riferimento alla deputata Roberta Lombardi e al presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, Lanzalone è diretta espressione della stessa sindaca, rimasta fin qui molto soddisfatta dal lavoro compiuto dall’avvocato sulla vicenda stadio. Spazio anche all’assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, che avrebbe voluto un salto di carriera per il suo braccio destro Giorgio Simioni, maè costretto ad “accontentarsi” di esprimere una delle consigliere d’amministrazione, Gabriella Chiellino, 48enne veneta specializzata in risparmio energetico. Da Genova, come Lanzalone, arriva anche Liliana Godino, contatto di Beppe Grillo e già responsabile acquisti di Grandi Navi Veloci. Infine, Michaela Castelli, 47 anni, avvocato e manager dall’ampio curriculum “consigliata” dall’ad in pectore Donnarumma”.

Se qualcuno aveva dei dubbi sull'efficienza di governo di Virginia Raggi, la faccenda della siccità e del possibile razionamento idrico di Roma potrà diradarli. Il Movimento 5 Stelle a Roma eccelle nello spoil system, mentre latita quando c’è da prendere decisioni chiare e governare le emergenze.
 

L'Acea di Virginia Raggi. Ok su spoil system. Assente su emergenza idrica

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