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Venerdì, 19 Aprile 2024
Avvocato del Cittadino

Avvocato del Cittadino

A cura di Emanuela Astolfi

Separazione: quando l'assegno di mantenimento spetta al marito?

Siamo abituati a sentir dire che, nelle separazioni, le donne sono avvantaggiate, che a loro rimane la casa e va corrisposta una buona fetta di stipendio. Ma non è sempre così: se è la moglie ad essere il coniuge economicamente più forte, può spettare proprio a lei mantenere il marito.

Ad “Avvocato del Cittadino”,  più di una volta abbiamo incontrato donne preoccupate per le richieste economiche avanzate dal coniuge ed una cosa abbiamo subito chiarito: in caso di effettivo bisogno (es. il partner è disoccupato o senza reddito), non c’è differenza di sesso, la parte con più risorse deve mantenere l’altra.

Ma anche nei casi in cui, in costanza di matrimonio, si gode di un tenore di vita elevato, se questo “benessere” è frutto del patrimonio di LEI, a seguito di una separazione, al marito può essere riconosciuto il diritto al mantenimento dello stesso agio economico. A ricordarcelo è la recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 8716/2015, che ha riconosciuto legittimo l’aumento dell’assegno di mantenimento in favore del marito disoccupato dal momento che la moglie, seppur casalinga e con due figli da mantenere, possiede un deposito bancario di tre milioni di euro derivanti dalla liquidazione di una quota di una società di famiglia. Alla donna non è servito sottolineare che la somma è “l’unica disponibilità liquida sulla quale può contare per far fronte a tutti gli impegni, ed è destinata a diminuire, dovendo necessariamente servirle per il resto della vita” . 

In merito al mantenimento del tenore di vita goduto durante il matrimonio è importante ricordare che ai fini della quantificazione dell’assegno di mantenimento il secondo comma dell’articolo 156 del codice civile impone al giudice di determinare l’entità dell’assegno in relazione alle “circostanze”ed al reddito. E proprio “le circostanze” possono essere elementi fattuali (come nel caso sopra menzionato) che incrementano il patrimonio di una parte.

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