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Redazione

Hopper al Museo Fondazione Roma

Dopo aver preso i biglietti e lasciato lo zaino nel guardaroba il percorso di visita inizia con una vera e propria immersione in uno dei più famosi quadri di Hopper, si può infatti entrare all’interno della ricostruzione, con manichini e a dimensione d’uomo, dell’ambientazione di Nighthawks (1942). Senza dubbio un’idea originale e suggestiva che si presta particolarmente bene alle sue opere. In effetti le mostre realizzate in questo contesto non sono nuove a idee del genere e incontreremo altre interessanti iniziative lungo il percorso espositivo.

    Il successo che ha raccolto a Milano è pienamente spiegato visitando la mostra, la prima a lui dedicata in Italia; stupisce la versatilità nelle varie tecniche, si possono ammirare diverse acqueforti, disegni ed ovviamente molti dipinti che trasmettono un’immagine completa dell’artista.

    I termini cronologici dell’esposizione sono: 16 febbraio – 13 giugno 2010 quindi c’è ancora modo e tempo per visitare la mostra, divisa in sette sezioni secondo un andamento cronologico e tematico.

    Le prime sale presentano i suoi autoritratti, le opere della formazione, le illustrazioni, per poi passare alle vedute realizzate durante i soggiorni parigini, tappa fondamentale per la sua crescita artistica.

    A metà percorso ci si imbatte nella cosiddetta “Sala del processo creativo” dove sono a nostra disposizione fogli e matite per realizzare un disegno aiutati da un proiettore che investe il foglio bianco con un’opera di Hopper che noi dobbiamo solo ricalcare con la matita per poter alla fine possedere un disegno dell’artista di mano nostra!

    Le sale continuano con quella dedicata al rapporto disegno – dipinto, dove emerge soprattutto la sua vicinanza con le inquadrature e le atmosfere cinematografiche anni ’20, e con quella dedicata all’erotismo dove si rintracciano un buon numero di studi e dipinti di sensuali corpi nudi femminili molti dei quali raffiguranti la moglie.

    Alle pareti si trovano anche fogli di alcuni taccuini, con indicazioni scritte oltre che disegni, e si ha la possibilità di sfogliarne uno virtualmente, grazie all’ausilio di un computer dotato di touch screen, che appunto permette di visualizzare ed ingrandire le pagine del taccuino digitalizzato ma presente in mostra, sotto vetro, proprio accanto al computer.

    L’atmosfera è rilassante, le luci leggermente soffuse e l’illuminazione delle opere davvero buona, non si deve impazzire per fruire bene i dipinti. L’affluenza all’ora di pranzo non è massiccia, si passeggia tranquillamente, salvo nella Sala del processo creativo dove tutti si fermano per improvvisarsi pittori!

    Consiglio di visitare la mostra poiché riesce a dare un preciso panorama dell'attività artistica del pittore fornendo le coordinate stilistiche che spesso non si conoscono.

Informazioni: Edward Hopper – Museo Fondazione Roma, via del Corso n. 320. Aperta fino al 13 giugno. Catalogo Skira in vendita in mostra a 35 €. Biglietti: intero 10 €, ridotto 8 €. Orario: lunedì 10 – 15; da martedì a giovedì 10 – 20; venerdì e sabato 10 – 22 (ingresso consentito fino ad un'ora prima della chiusura).

Hopper al Museo Fondazione Roma

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