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Magneti al posto della chirurgia: la nuova tecnica utilizzata al Bambino Gesù per riparare l'esofago

Al Bambino Gesù per la prima volta in Italia è stata utilizzata una nuova tecnica non invasiva, la magneto-anastomosi, per riparare l'esofago

All'Ospedal Bambino Gesù di Roma è stata utilizzata, per la prima volta in Italia,  la magneto-anastomosi una nuova ed innovativa tecnica per curare l'atresia dell'esofago (malformazione rara che impedisce ai neonati la normale alimentazione tramite bocca)

Questa nuova tecnica non invasiva permette di ristabilire la continuità dell'esofago grazie all’azione di due magneti, posizionati alle estremità dei monconi esofagei, senza ricorrere a interventi chirurgici. Nell'Ospedale romano sono stati trattati in questo modo 5 bambini tutti al di sotto dei 4 mesi d'età. 

La magneto-anastomosi si effettua posizionando i magneti, due calamite di 0,5 cm di diametro, nella parte finale dei due monconi non comunicanti dell’esofago. Uno viene posizionato nel moncone superiore, utilizzando un sondino morbido e passando attraverso la bocca, l’altro viene posizionato nel moncone inferiore facendo passare un altro sondino analogo attraverso una piccola apertura per l’alimentazione presente all’altezza dello stomaco. Una volta posizionati i magneti, i due monconi dell’esofago sono spinti uno verso l’altro, controllando il movimento sotto guida radioscopica, fino a farli avvicinare quanto basta perché i due magneti si attraggano e si uniscano grazie alla forza generata dal campo magnetico. L’intervento dura in media circa un’ora. Nel giro di una settimana circa, la pressione esercitata dai magneti “erode” le pareti dell’esofago aprendo il passaggio tra moncone superiore e inferiore. Contemporaneamente, grazie al contatto prolungato, i due monconi si saldano tra loro. Al termine di questo processo, i due magneti vengono rimossi semplicemente sfilando il tubicino morbido sul quale erano stati posizionati. Il bambino viene quindi subito rialimentato per bocca e sottoposto ad alcune sedute di dilatazione dell’esofago per permettere allo stesso di avere un’ampiezza adeguata anche per il passaggio di cibi più consistenti del latte.  

Il professore Pietro Bagolan del Dipartimento medico-chirurgico del feto-neonato-lattante ha spiegato: "I vantaggi di questa nuova tecnica sono molteplici. Oltre a evitare lo stress e le possibili conseguenze di un intervento chirurgico classico o mininvasivo toracoscopico, i bambini hanno anche un decorso molto più semplice e spesso anche molto più rapido prima di poter finalmente mangiare naturalmente per bocca. Inoltre, non si creano cicatrici, neppure interne, legate all’accesso chirurgico classico. Questo rende più semplici ed agili eventuali futuri interventi per l’assoluto rispetto della anatomia del torace e del mediastino, la delicata regione anatomica in cui è alloggiato l’esofago".

Per studiare questa nuova tecnica, compresi i suoi limiti e le prosepttive futuro partirà uno studio multicentrico internazionale, per sviluppare e testare nuovi magneti appositamente brevettati per l’uso clinico, che dovrebbero essere in grado di ridurre gli eventuali rischi. Lo studio durerà 2 anni circa e coinvolgerà 6 centri a livello mondiale tra cui, per l’Italia, il Bambino Gesù.  

OPBG - Atresia esofagea, la tecnica della magneto-anastomosi (orizzontale)_3-2

RADIOGRAFIA_MAGNETO ANASTOMOSI-2

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