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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Bambini e ragazzi, come sarà la Fase 2? Le linee guida dei pediatri

Le attività extra-domestiche, adeguate alle varie fasce d'età, proposte dalla Società Italiana Pediatria per la fase 2

L'emergenza Coronavirus costringe da circa 8 settimane bambini e ragazzi a stare chiusi in casa, tra didattica a distanza, per i più grandini, e attività organizzate in famiglia per i più piccoli, con l'obiettivo di assicurare una regolarità quotidiana, allontanare noia, stati depressivi (frequenti anche nei giovanissimi) e permanenza prolungata davanti alla tv.

I più fortunati, in questo tempo di lockdown, sono stati coloro i residenti in case con spazi esterni (grandi terrazzi e giardini),  o coloro che - con turnazioni e nel rispetto delle misure d'emergenza - hanno potuto usufruire di giardini e terrazze condominiali.

Bambini e Fase 2, le indicazioni dei pediatri

Ma, per bambini e ragazzi, come sarà la Fase 2 e quali saranno le attività extradomestiche che, finalmente, potranno svolgere?.

A porre l'attenzione sul tema è un documento della Società Italiana Pediatria. "A distanza di circa 8 settimane dall’inizio delle restrizioni e con la concreta prospettiva di riapertura delle scuole non prima di settembre, è doveroso e indispensabile pensare di riuscire a garantire alla popolazione in età evolutiva la possibilità di uscire di casa in sicurezza", dice la Sip.

La Società Italiana Pediatria propone, dunque, data l'impossibilità di riaprire le scuole di ogni ordine e grado fino a settembre, ma constatando la necessità di tutti i soggetti da 0 a 18 anni, di uscire da casa, una serie di attività extra-domestiche adeguate alle varie fasce d'età, con attenzione particolare alla popolazione pediatrica con necessità assistenziali complesse, con riferimento ai soggetti con sintomatologia neuropsichiatrica e/o importanti disabilità.

Riportiamo di seguito le attività proposte dalla Sip, nelle Fase 2, in base all’età:

Da 0 a 17 mesi di età (soggetti non deambulanti autonomamente)

  • Consentita la possibilità di essere condotti fuori della propria abitazione in carrozzina, passeggino e/o similari, rispettando in ogni caso il distanziamento fisico tra gli accompagnatori (genitori ed eventuali fratelli/sorelle e/o conviventi);

Da 18 mesi a 36 mesi (soggetti deambulanti autonomamente o con sostegno)

  • Consentita la possibilità di essere condotti fuori della propria abitazione in carrozzina, passeggino e/o similari, rispettando in ogni caso il distanziamento fisico tra gli accompagnatori (genitori ed eventuali fratelli/sorelle e/o conviventi) o, se in grado di deambulare autonomamente, sempre sotto controllo e responsabilità di almeno un adulto maggiorenne accompagnatore (genitore o delegato) nel rispetto del distanziamento fisico;

Da 37 mesi ai 6 anni (soggetti a forte capacità aggregativa e di difficile controllo)

  • Consentita la possibilità di essere condotti fuori dalla propria abitazione, rispettando in ogni caso il distanziamento fisico con gli altri bambini e con altri accompagnatori (genitori ed eventuali fratelli/sorelle e/o conviventi);

Da 7 a 13 anni (soggetti in grado di rispettare le indicazioni)

  • Consentita la possibilità di essere condotti fuori dalla propria abitazione, rispettando in ogni caso il distanziamento fisico con gli altri, sempre accompagnati da almeno un adulto;

Dai 14 ai 18 anni (dai 14 anni si acquisisce la “capacità a delinquere”)

  • Consentita la possibilità di svolgere attività fuori dalla propria abitazione, no accompagnati, rispettando in ogni caso il distanziamento fisico con gli altri (passeggiata, corsa, bicicletta);

0-18 anni (soggetti con patologie NPI, fragilità, cronicità)

  • Consentita la possibilità di svolgere attività fuori dalla propria abitazione, sempre accompagnati
  • da almeno un adulto, rispettando in ogni caso il distanziamento fisico con gli altri, ovunque sia necessario al benessere del soggetto.

Tutte le attività - specifica ancora la Società Italiana Pediatria - dovrebbero svolgersi preferibilmente in prossimità del proprio luogo di domicilio/residenza (ad esempio: parco giochi, giardino, parco, impianto sportivo) con il criterio di poter andare a quello adeguato più vicino casa, evitando l’uso di mezzi pubblici, limitando l’uso di mezzi privati, favorendo il raggiungimento della destinazione a piedi. Queste limitazioni non sono valide nei soggetti al precedente punto 6 (soggetti con patologie NPI, fragilità, cronicità).
 

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