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'Arte in corsia' al Policlinico Gemelli: la bellezza come terapia per i piccoli pazienti

Da martedì 24 settembre a lunedì 14 ottobre la mostra 'Arte in corsia: Paolo Franzoso' all'ingresso dell'ospedale la cura di Marco Bertoli

Può la bellezza aiutare a guarire? Luce e colori hanno un forte impatto sulla regolazione delle funzioni fisiologiche del corpo umano, e allora perché non "umanizzare" i corridoi d'ospedale con opere d'arte che possano regalare un appagamento estetico benefico per i pazienti? E' questa la sfida di 'Arte in corsia: Paolo Franzoso', la prima mostra ospitata all'ingresso della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma da martedì 24 settembre a lunedì 14 ottobre a cura di Marco Bertoli, consulente d'arte modenese, e in sostegno dei piccoli pazienti. 

"Diverse esperienze testimoniano che la cura di una persona non deve fermarsi soltanto al trattamento della malattia, ma  prendere in considerazione anche la pienezza della persona - spiega il professor Antonio Chiaretti, responsabile del Pronto Soccorso pediatrico - L'arte e la bellezza possono infatti aiutare sia i medici che i pazienti perché incoraggiano questi ultimi ad accettare con spirito più positivo la malattia. Ci piacerebbe che i bambini trasformassero un'esperienza dolorosa come quella dell'ospedale in un momento che gli faccia ricordare anche momenti piacevoli trascorsi di fronte ad opere colorate e vivaci che ricordano il mondo dell'infanzia". 

Ed ecco dunque che all'ingresso del policlinico spuntano Pinocchio, il Grillo Parlante e Dumbo, tutti e tre protagonisti del quadro "Fantastico di essere", a simboleggiare rispettivamente gli stati d'animo di voglia, coscienza e coraggio di vivere. E poi il "Calimero felice", l'"Albero dei miei sogni" e tanti altri. "Dieci anni fa - spiega l'artista veneziano Franzoso, che nelle sue opere unisce la pratica pittorica alla tecnica dell'assemblaggio - Stavo attraversando un periodo di sofferenza da cui sono riuscito ad uscire solamente grazie all'arte, che mi ha permesso di costruirmi una strada e una vita felice". Ed è anche per questo che oggi prova a strappare un sorriso a malati, parenti e personale sanitario. 

"Parte del ricavato - prosegue Chiaretti - sarà devoluto a migliorare le condizioni di degenza dei bambini che accedono al pronto soccorso pediatrico e ai reparti di pediatria. In particolare, lavoreremo per l'attivazione di un centro per la neuroprotezione pediatrica che servirà a curare tutti quei bambini che hanno avuto traumi cranici legati ad eventi come incidenti automobilistici, che rappresentano una delle maggiori principali cause di disabilità e morte nei bambini e negli adolescenti". 

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