Ail Roma, donata nuova Tac all’Ematologia del Policlinico Umberto I
La nuova TAC consentirà all'Istituto di Ematologia dell'Azienda Policlinico Umberto I di effettuare un maggior numero di esami diagnostici e di migliore qualità
La vecchia TAC era lì dal dicembre 2001, vantando 19 anni di onorato servizio, ma l’inadeguatezza, anche legata al peso dell’età, si faceva sentire. Così, lo scorso 16 dicembre, è stata presentata la nuova TAC - Tomografia Computerizzata, un modello Optima CT 520 della General Electric, donata da ROMAIL all’Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma, alla presenza, tra gli altri, del Prof. Maurizio Martelli, Direttore UOC Ematologia, dell’Azienda Policlinico Umberto I e della Presidente della ROMAIL, Maria Luisa Viganò, con uno speciale saluto della Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Prof.ssa Antonella Polimeni.
Proprio quest’ultima, portando il caloroso saluto dell’Ateneo, ha espresso grande apprezzamento per le straordinarie attività che ROMAIL porta avanti da moltissimi anni e ha ricordato la figura del Prof. Mandelli. Nel suo saluto, la rettrice de La Sapienza di Roma, ha inoltre sottolineato come “in questo momento particolare, indirizzato soprattutto alla crisi pandemica in corso, sia vitale tenere la guardia altissima sulle altre patologie, continuando a essere focalizzati sulla scienza e sull’attività di ricerca. Le università sono osservatori privilegiati e rappresentano i custodi della ricerca e della formazione medica.”
“Questo Tomografo Computerizzato è di ultima generazione – ha spiegato il Prof. Maurizio Martelli, Direttore UOC Ematologia, dell’Azienda Policlinico Umberto I – e consente di eseguire immagini di elevata qualità, che si traducono in una possibilità diagnostica più precisa e tempestiva per i pazienti. E’ fondamentale poter disporre, all’interno dell’Ematologia, di una apparecchiatura efficiente per poter garantire ai pazienti ematologici livelli qualitativi adeguati agli standard richiesti ad un centro specialistico ematologico. Inoltre, la nuova TAC permetterà di svolgere gli esami necessari a tutti i pazienti adulti e pediatrici che ne hanno bisogno, senza necessità di trasporto con l’ambulanza presso la Radiologia Centrale con il rischio di esposizione ad infezioni, in particolar modo nel momento attuale di emergenza oltre al disagio per pazienti già fragili, immunodepressi e con seria instabilità clinica. Una lotta come questa non può conoscere momenti di stasi ed è per questo che nel corso della pandemia le attività non si sono mai fermate e ci siamo preoccupati da un lato di proteggere i nostri malati e tutti gli operatori sanitari, dall’altro di garantire gli stessi livelli di cura ed assistenza”.
La Presidente ROMAIL, Maria Luisa Viganò ha colto l’occasione per condividere un ricordo del Prof. Franco Mandelli e dei 35 anni di impegno di ROMAIL a favore dei pazienti ematologici in cura a Roma e provincia “In questi mesi non ci siamo mai fermati, mantenendo attivo il supporto alle Cure Domiciliari, l’accoglienza in Casa AIL 'Residenza Vanessa', l’assistenza psicologica, il sostegno all’ospedale. Ed abbiamo effettuato una raccolta fondi straordinaria per donare la nuova TAC. 220 mila euro in pochi mesi grazie ad una cordata solidale di realtà come la Banca d’Italia, Unicredit, Bracco Imaging Italia, grandi e generosi donatori, centinaia di sostenitori ed una catena virtuosa di compleanni Facebook dedicati al progetto.”
Si tratta di una grande conquista per l’Azienda Policlinico Umberto I e la ROMAIL. Il prof. Carlo Catalano, direttore del Dipartimento di Radiologia ne ha spiegato il funzionamento. “La TAC che avevamo in funzione in Ematologia, a 4 strati, era un modello obsoleto, al momento dell’installazione assolutamente innovativa, ma ormai dopo oltre 20 anni, non più adeguata alle esigenze cliniche, ha spiegato il prof. Catalano. L’apparecchiatura appena installata, a 32 strati, raccoglie tutte le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, velocità di acquisizione, elevata risoluzione spaziale e temporale ed utilizzo di basse dosi di raggi X. Mi piace soprattutto soffermarmi su quest’ultimo aspetto: infatti i pazienti con patologie ematologiche devono necessariamente essere sottoposti a numerosi esami radiologici nel tempo, per valutare la risposta alla terapia ed escludere la presenza di complicanze. E’ compito principale del medico radiologo – ha continuato il Prof. Catalano - far sì che il paziente riceva la minor dose radiante possibile a fronte di un esame altamente diagnostico: con questa nuova apparecchiatura finalmente abbiamo raggiunto questo obiettivo. E’ inoltre importante sottolineare che le immagini ad alta risoluzione e le acquisizioni tridimensionali ottenibili con questa apparecchiatura potranno essere utilizzate anche per giovarsi delle tecnologie innovative di Intelligenza Artificiale per definire caratteri precisi di una patologia rispetto ad un’altra ed indirizzarci sempre più verso una medicina ed una radiologia di precisione.”.
Ad intervenire anche Claudio Cartoni, responsabile cure palliative e domiciliari UOC Ematologia, del Policlinico Umberto I: “Le Cure domiciliari, sono più che mai fondamentali in questa fase di emergenza. Le persone con malattie ematologiche presentano spesso caratteristiche cliniche che hanno un forte impatto sulla loro qualità della vita. Di conseguenza, la possibilità per i pazienti di accedere alle cure specifiche in un setting ambulatoriale è a volte ostacolata dalla presenza di problemi, che possono presentarsi non solo all’esordio della malattia ma anche durante il suo decorso. Il programma di continuità assistenziale per cure palliative e domiciliari ematologiche è stato avviato grazie al significativo contributo di ROMAIL presso la UOC di Ematologia dell’Azienda Policlinico Umberto I allo scopo di assistere pazienti emopatici adulti e pediatrici fragili, non autosufficienti, o in fase avanzata di malattia. Tale attività viene svolta da un’equipe multi-professionale, Unità di Cure Palliative e Domiciliari (UCPD) proprio con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei pazienti fornendo al domicilio dei pazienti visite ematologiche, emotrasfusioni, terapie antineoplastiche, terapie per le complicanze da chemioterapia e da trapianto di cellule staminali emopoietiche, interventi di tipo psicologico, sociale e riabilitativo”.